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SPECIALI PAGINA LIBERA |
CLAMOROSO: Ceduto cane per due gattini
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Un buon direttore di giornale non accetta articoletti da parrocchia, e se vuoi scambiare il tuo bastardino devi farlo “alla grande”. E così una tranquilla domenica, tra le paste alla crema e la Santa Messa, bisogna movimentarla col titolone: per prendere i voti, Parroco distribuisce santini. Non importa se l’articolo smentisce il titolo e il lettore è gabbato, quel che conta è lo scoop. In questa epoca straordinaria l’ordinario è nulla. E allora gli incapaci, i mediocri e i giornalisti zazà, che non sanno entusiasmarsi ed entusiasmare, anziché informare riportando la cronaca di fatti certi, la inventano o cercano di provocarla. Ho aspettato una decina di giorni da un roboante titolo per comprendere se un barlume di verità poteva aver guidato l’intuito del segugio a macchie d’inchiostro, ma ora credo di poter tranquillamente asserire che nessuna polemica ha accompagnato l’iniziativa del Consiglio Pastorale di Soverato di pubblicare il proprio pensiero circa l’universo etico-politico. Uno spreco di risorse umane ed economiche, un’occasione ghiotta per gli sciacalli, un altro sogno di una società migliore frantumato: ecco cosa è stato il documento “Beato l’amministratore saggio e fedele”. È questo lo scandalo, la polemica, l’amarezza che bisogna svelare, ma ciò non fa notizia: quanto è faticoso riflettere sulla nostra superficiale velleità. Noi cattolici porgiamo spesso l’altra guancia, sì, ma quella della nostra Chiesa, non certo la nostra personale che difendiamo anche da insidie minuscole o immaginarie, e questo lo sanno bene certi scribacchini che non rinunciano a infuocarsi per manifestare la correttezza e dignità della professione giornalistica come l’assassino che piange e si dispera al funerale della sua vittima. Credo che sia finita l’epoca del giornalismo, capace anche di esprimere opinioni sconcertanti con la competenza e l’onestà tipici della più viscerale e irrefrenabile passione per la ricerca della verità. E allora nulla più è grave e tutto è lieve. E questo è quello che vogliamo? Penso di si. Gli amministratori non possono essere onesti se noi non lo pretendiamo, se tolleriamo la falsità per non apparire giustizialisti. Oggi è trendy il buonismo, l’happy hour e il bla bla bla. Un dubbio mi assale, il buon giornalismo esiste ancora? Gazzetta del Sud , dalla magica città della Fata Morgana, titola così “La messa è finita andate… a votare” – “… polemica tra i fedeli” un articolo che incitava alla prudenza, onestà e competenza di ogni amministratore, senza assolutamente riferire indicazioni di liste o candidati, malumori o traversie di alcun genere. Dall’ articolo stesso non emerge nessun collegamento al titolo e nessuna polemica in atto, bensì l’auspicio ad un’ evangelizzazione della politica. L’ondata di buon giornalismo continua con TeleJonio che realizza un reportage notturno per denunciare lo spreco al comune di Soverato. Dal servizio video corredato da drammatico commento giornalistico emerge inconfutabilmente che… è stata dimenticata una lampadina accesa in una stanza di competenza municipale! E che vi devo dire, “a me mi pare ma però che il dubbio ancora c’è ll’ho.” Chissà se riusciremmo a vivere senza questa intelligente informazione… A SoveratoWeb Col naso tappato |
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