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Esserci o non esserci
Esserci o non esserci, domanda drammatica, dubbio amletico che ho vissuto dentro notti insonni e piene di fantasmi: la paura, la voglia di farlo, il timore di non essere all’ altezza… poi ho scelto di esserci, per poter dire che ci ho provato… ho provato con il mio modesto contributo a migliorare la città in cui ho deciso di vivere, per scelta! Perché è l’ unico posto del mondo in cui mi sento in armonia… con le cose, le case, la gente; l’ unico posto in cui mi sento me stesso. Ho deciso di esserci, soprattutto perché credo nel futuro, nella possibilità di poter realizzare quelle condizioni perché questa città possa essere migliore, possa cessare di essere il porto da cui si imbarcano tanti talenti che andranno ad arricchire altre realtà, con le loro intelligenze e le loro qualità; perché questa città possa tornare a essere meta ambita per tutte quelle persone che amano il verde, la qualità della vita, il calore buono della gente, l’ azzurro intenso del mare. Ho deciso di esserci per provare a indossare i panni del traghettatore capace di congiungere la politica con i talenti che ci sono, ma non vengono valorizzati; che esistono, ma rifuggono un modello di partecipazione un po’ asfittico e anchilosato. Ho deciso di esserci per testimoniare che una persona normale, come me, può contribuire, può dare, può mettersi al servizio, non di un partito, di una fazione, di un gruppo o comitato, ma della città. Ho deciso di esserci perché non sono un politico di professione, né un militante di lunga data e dunque capace di offrire un punto di vista diverso rispetto alle problematiche, una chiave di lettura altra della nostra realtà, capace di guardare dove magari lo sguardo del politico si fa più distratto, di guardare ai bambini, ai ragazzi, agli anziani, ai diversamente abili, alle famiglie che stentano. Ho deciso di esserci, non perché in possesso della pozione magica, dell’ unguento salvifico capace di poter risolvere i problemi e sanare le storture sociali, il degrado ambientale, ma perché certo di volerli affrontare, di non volerli eludere i problemi; certo di volerci provare, con la consapevolezza dei miei limiti umani e politici, ma con la forza di chi crede nelle risorse umane di questa terra e di questa città. Per tutto ciò ho deciso di esserci e ho vinto i fantasmi che hanno affollato le mie notti insonni, le paure e le ansie che hanno invaso le mie giornate e ho deciso liberamente di esserci.
Antonio Vania D’Amato |
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