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Il territorio di Soverato possiede spazi verdi e naturalistici variegati che
sono una risorsa da poter sfruttare e riqualificare. La possibilità di tale
varietà è offerta dall’estensione nell’ambito comunale di specie arboree e di
spazi a verde che attualmente rimangono nell’anonimato perché ancora non si
riesce a valutarli, esaltarli e far si che diventino una risorsa. Il maggiore
esempio è rappresentato dal giardino orto botanico “Santicelli”. La qualità
naturale di questo giardino caratterizzato dalla biodiversità, diventata tema
contemporaneo della cultura paesaggistica internazionale grazie al “Manifesto
del terzo paesaggio” di Gill Clement, oltre ad essere una importante risorsa
naturalistica per il territorio potrebbe divenire anche una risorsa sociale,
culturale ed economica. Le potenzialità di questi luoghi in altre parti d’Italia
e d’Europa vengono intelligentemente sfruttate preservandone il valore e
amplificando alcune vocazioni del territorio. In primo luogo questo spazio
naturale è, come si è già detto, una risorsa ambientale. Ciò implica che la
comunità che gode di tale bene dovrebbe imparare a conoscerlo, riconoscerlo,
salvaguardarlo e frequentarlo. Visitare luoghi come il giardino orto botanico è
occasione di aggregazione sociale in ambiti che producono distensione nei sensi
umani, ma è anche educazione ambientale, nel senso che si apprenderebbero con
maggior consapevolezza nozioni sulle specie vegetali, sui benefici che producono
e sul loro comportamento nelle stagioni e nel tempo. Questo primo passo della
conoscenza condurrebbe immediatamente ad un’altra forma di educazione, ossia
quella della cura delle risorse ambientali. È solo dopo aver conosciuto e
“scoperto” il valore biologico della natura che la comunità può adoperarsi al
rispetto, alla cura ed alla conservazione dello stesso. Le forme di educazione
spontanea della comunità appena descritte comporterebbero vantaggi certi anche
sul piano economico su due diversi ambiti. Il primo è relativo agli aspetti
gestionali del giardino e in generale dei beni ambientali del territorio.
Sarebbe infatti opportuno che si costituissero associazioni o cooperative atte
alla gestione, alla manutenzione ed alla cura dei beni ambientali del
territorio. Da questo punto di vista le competenze dei giovani che sono
sensibili a questi temi possono essere convogliate verso ambiti lavorativi di
nuova generazione e legati all’ecologia, creando in questo modo occupazione e
risollevando e sorti del sistema eco ambientale del territorio, attribuendo a
tutto questo valenza economica ed etica allo stesso tempo. Il vantaggio
economico però potrebbe essere ulteriormente amplificato grazie alla vocazione
turistica del territorio. All’interno delle dinamiche turistiche che l’area già
possiede, il giardino, se curato, potenziato e rivalutato potrebbe innescare un
turismo ecologico che attrarrebbe appunto un’utenza di nicchia che vuole godere
degli aspetti naturalistici e non solo di quelli mondani che il territorio a
stento offre. In questi termini Soverato potrebbe diventare un esempio per la
gestione sostenibile del turismo e del territorio combinando i valori ecologici
ed economici dell’ambiente. È per questo che si reputa necessario una promozione
in questa direzione da parte dell’amministrazione futura, perché il futuro passa
attraverso la cura dell’ambiente e proprio a quest’ultimo dobbiamo pensarci noi.
Antonio D’Amato
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