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IL VIZIO DI MANCINI
Il lupo Mancini perde il pelo ma non il vizio. Soprattutto quello di affermare delle enormi sciocchezze. Il richiamo (lo aveva già fatto improvvidamente qualche tempo fa in consiglio comunale) a una “rilevazione” della Corte dei Conti del 1999 che, a suo avviso, certificherebbe le responsabilità di Pedalando Volare, mi offre l’occasione per ribadire a lui, che per sua reiterata ammissione non s’intende di finanza locale, l’effettiva portata di quel documento. Si tratta in effetti della relazione annuale con cui la Corte dei Conti riferisce al Parlamento sulla condizione finanziaria degli enti locali per il 1999. Un corposo documento di oltre 400 pagine dalle quali il nostro ex sindaco estrapola poche righe e le manipola a suo piacimento. Chi avesse voglia (e pazienza) di leggere la relazione (scaricabile da www.corteconti.it) può invece trovarvi delle lusinghiere attestazioni sull’opera di risanamento attuata in quegli anni soprattutto in materia di entrate. Proprio quelle entrate che, invece, sono purtroppo venute meno negli anni di Mancini e rappresentano uno dei motivi principali (insieme con una dissennata spesa) del disastro della sua gestione. Chi avesse voglia di approfondire potrà anche accertarsi che il comune non faceva ricorso (e mai lo ha fatto durante il governo di Pedalando Volare) ad anticipazioni bancarie. Lo stesso non può purtroppo dirsi per il centrodestra di Mancini, che è in anticipazione di cassa ininterrottamente da oltre 6 anni, con esborso di interessi passivi per centinaia di migliaia di euro all’anno. Se lasciamo i dati della Corte dei Conti e ci affidiamo a quelli risultanti dai rendiconti ufficiali del comune, lo stato delle finanze del decennio manciniano appare nella sua desolante realtà. Dal 2001/2002 al 2009/2010 ogni cittadino ha un debito per i mutui comunali che balza da 533 a 1.042 euro; un’anticipazione di cassa dalla banca da zero a quasi 3 milioni di euro; un totale di tributi pagati da ogni cittadino che passa da 285 a 433 euro e un totale di servizi pagati da ogni cittadino quasi raddoppiato (da 409 a 770 euro). Non credo che siano necessari commenti se non aggiungere che ogni mese si corre il rischio di non pagare gli stipendi ai dipendenti. Infine, sulla vicenda degli espropri “Paparo”, la contraddizione in cui cade Mancini è veramente singolare: da una parte il pagamento degli espropri sarebbe stata una sciagura, dall’altra la ricchezza di Soverato consisterebbe proprio nella possibilità di vendere i terreni acquisiti con tali espropri! Se Mancini avesse voluto veramente “dedicare questi 10 anni di amministrazione alla storia della città di Soverato”, come un po’ pomposamente ha dichiarato, avrebbe potuto risparmiarci questo tentativo volgare e anche un po’ patetico di colpire basso e a tempo scaduto. Ma, evidentemente, la Letizia Moratti non insegna nulla. Claudio Rombolà ARTICOLO CORRELATO: |
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