Soverato Web | Lettera aperta a Fausto Varano

Abbiamo sentito, nella corrispondenza di Fausto Varano, che la festa della Madonna a mare sarebbe divenuta una manifestazione religiosa negli ultimi due anni, essendo prima, secondo il giornalista, una cosa laica.

Abbiamo capito dunque che, dal 1906 al 2007, cioè per più di un secolo, la festa sembrava dedicata alla Madonna di Portosalvo, ma non era vero, e tutti i fedeli, e le barche, e i discorsi, e i libri, erano invece ispirati da illuminismo, materialismo, o dalla ferma convinzione che l’uomo discende dalle scimmie, o dalla massoneria. Oppure che invece di pregare i soveratesi lanciavano bestemmie nei confronti della Madonna. Di tutto questo, secondo Varano, se ne è accorto qualcuno un paio di anni fa, mentre sfuggiva, per più di cent’anni, alle seguenti persone: tutti i vescovi di Squillace, poi arcivescovi di Catanzaro (ricordiamo: mons. Fares, mons. Cantisani, mons. Ciliberti); tutti i parroci salesiani dell’Immacolata (ricordiamo: don Nano, don Alfano, don Formato, don Italo... ), nonché gli ispettori; i quali tutti non hanno capito, secondo il Varano, che stavano partecipando ad operazioni di miscredenza e ateismo. E non lo hanno capito, secondo il Varano, quanti si sono dedicati alla festa; ricordiamo solo quelli che non ci sono più: Rocco Caminiti, Achille Curcio, Pasquale Franco, Mimmo Gidari, Antonio Iliano, mastro Peppe, Agostino Siciliano: tutti laicisti e mezzi atei, secondo Varano?

Ecco cosa succede a chi parla senza avere le idee chiare, o per dir bene di qualcuno a danno di infiniti altri. Eppure a Fausto Varano bastava leggere il testo, che pure veniva venduto sulla bancarella del neocomitato, quello intitolato Santa Maria di Soverato. La storia e le cronache della Festa della Madonna a mare, di Ulderico Nisticò e Tonino Fiorita, Davoli Marina, 2002. Meglio informarsi, prima di parlare in pubblico.

Tonino Fiorita