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Soverato - Ma quale turismo?!
(17/09/2011) Ieri sono tornata da Roma a Soverato, per la prima volta, in treno. Vi assicuro, signori, che è stato un viaggio allucinante, abbiamo dovuto prendere tre, dico tre treni per arrivare a Soverato (fra le altre cose arrivati con ritardi per cui si sono perdute le coincidenze e per non arrivare due ore dopo, abbiamo dovuto pagare altri 7 euro di supplemento, come fosse colpa nostra che il treno non era arrivato in tempo, per prendere quello successivo). Non vi dico poi il disagio e la fatica a salire e scendere le scale tra i binari, perché logicamente venendo da Roma una persona viaggia con le valige, non con il semplice beauty case. Come è possibile accettare una cosa del genere!?. L’unico treno serale che partiva da Roma ed arrivava a Soverato al mattino, è stato tolto! C’era un treno regionale che faceva servizio da Lamezia, fino sulla costa Jonica ed anche questo è stato tolto. Ora per raggiungere Soverato o qualsiasi altra cittadina della costa Jonica sia che si venga con il treno che con l’aereo non esiste più nulla. Anzi no esiste o bisogna fare scomodare amici o parenti o prendere il taxi alla bella cifra di 50/70 euro o prendere altri 2 treni. La mia meraviglia è che non vedo gente indignata per questo isolamento dal resto dell’Italia, non vedo azione alcuna, per fare in modo che questo isolamento non perduri e che venga in qualche modo ripristinato un collegamento fra Sant’Eufemia e la costa jonica. Ho saputo di una manifestazione da parte di alcuni sindaci, ma poi null’altro. Ma che senso ha iniziare una contestazione, per l’ottenimento di un diritto sacrosanto, se poi non si continua fino all’ottenimento di risultati positivi? Veramente, mi sono di difficile comprensione certi comportamenti. Se qualcuno volesse spiegarmeli glie ne sarei grata. Leggo su Soveratoweb di “rimproveri” perché a Soverato gli alberghi non si organizzano, perchè non si programmano visite culturali per fare vedere le bellezze naturali, artistiche ed archeologiche della Calabria ecc… perché nulla funziona , ebbene, mi chiedo ma che senso ha organizzare tutto questo, se il turismo non è così presente? Una ragione per cui il turista non viene ce l’ha, non sa come arrivarci perché se viene con l’aereo o il treno c’è la difficoltà di raggiungere la destinazione, se viene in macchina, si deve affrontare una strada così pericolosa, come la Salerno-Reggio Calabria. Qualcuno potrà obiettare che c’è però la possibilità di venire a Soverato con il pullman, ma è sempre pieno, e comunque non tutti possono viaggiare in pullman, e ci sono poi solo due corse, una di giorno ed una di notte. Penso che se ci fossero i mezzi di trasporto efficienti, il turismo rifiorirebbe. Comunque, non ultima considerazione, bisogna ricordare che l’Italia è popolata per la maggior parte da anziani, e sono loro che stando alla nuova realtà economica, con i giovani che non hanno lavoro o che se ce l’hanno devono pagare mutui vari ed allevare i figli, sono quindi loro, le persone che hanno dai 60 anni in su che incrementano il turismo in qualsiasi periodo dell’anno (molto spesso hanno la pensione a disposizione non dovendo pagare mutui e cose varie, perché un tempo anche se con sacrifici sono riusciti a farsi almeno la casa…..) Stavo riflettendo non potrebbe la Regione fare un bando per mettere una linea di pullman (a prezzi equi) che faccia l’itinerario che prima faceva il treno? L’ideale sarebbe chiedere ai politici calabresi che si trovano al parlamento od al Senato, al Presidente di Trenitalia ed ad altri di fare qualcosa per questa terra dimenticata dagli uomini….. Se si deve andare al nord, invece, ci sono tanti treni, tutti ben funzionanti, puliti. Loro hanno una una miriade di servizi, mentre qui arrivano gli scarti, treni sporchi, mal funzionanti ecc………… Nel mio piccolo, vedrò di scrivere a destra ed a manca per sollecitare il ripristino della corsa , che almeno una volta di giorno ed una di notte colleghi Roma alla costa Jonica. Non credo si chiedi la luna! Anche la Calabria fa parte dell’Italia o no? Forse non otterrò nulla, ma almeno ce l’ho messa tutta. Raffaela
Farina |
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