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Jackpot a 100 milioni di euro…è follia!!!
Fermate questo “massacro economico” è una vergogna e peraltro anticostituzionale
l’art.3 della nostra costituzione: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Nell’economia il gioco ha un piccolo particolare... produce pochissimi posti di lavoro, altrettante poche vincite, ma soprattutto finisce nelle casse di Lottomatica & C. che investono i proventi all'estero! Tutto questo è pazzesco. Invitiamo ad una mobilitazione culturale per svegliare le coscienze dei tantissimi scommettitori.
In quest´ultima settimana autorevoli quotidiani nazionali hanno dedicato ampio spazio al tema del gioco d´azzardo. Ci ha molto colpito leggere che nella nostra regione tra il 2006 ed il 2007 vi è stata una drammatica impennata delle scommesse pari all´11,6%. Crediamo che ognuno di noi abbia sotto gli occhi le immagini di persone che nei bar si "attaccano" alle slot machine con la speranza di cogliere la giocata vincente. E questo avviene in qualunque ora del giorno ed in qualunque posto, visto che ormai ogni bar è dotato di queste macchinette infernali. Ma "l´azzardo" lo si tenta in vari modi. Per esempio con il "gratta e vinci". Le chimere di vincite che possano risolvere la propria situazione economica o almeno alleviarla, superano la logica del giocatore accanito per entrare in quella di un vero e proprio investimento nella fortuna. Ed allora se ci fermiamo a prendere un caffè troviamo inevitabilmente quello o quelli che comprano queste schedine magiche e spendono 5, 10 euro con una naturalezza che in altri casi non si avrebbe (e magari scoprire che sono pure false, come dal recente maxi-sequestro proprio in Calabria di "gratta e vinci" contraffatti). Per non parlare delle scommesse. A Soverato negli ultimi anni sono state aperte cinque sale per scommettere. E scommettono tutti, anche categorie non abituate nel passato a giocare in questo modo, come gli studenti, le casalinghe, i pensionati. Operando un calcolo empirico per difetto e tenuto conto di come la Calabria sembri impazzita per le scommesse c´è da supporre che a Soverato vi sia un giro di affari annuo di almeno 30 milioni di euro. Una cifra pazzesca, con la quale si potrebbero promuovere nuove attività produttive nel commercio, nei servizi e per il tempo libero, creando fino a 400 posti di lavoro. Soprattutto se si considera che sono i ceti medio-bassi a tentare la fortuna e quindi a subire un progressivo impoverimento nell´attesa della sospirata vincita. E poi ci sono le innegabili e tristi ricadute psicologiche. Un padre di famiglia che stazione in una di queste sale sperando di vincere, subisce una inevitabile sensazione di frustrazione quando questo non accade e possiamo immaginare con quale umore e sentimento di frustrazione possa fare ritorno a casa. E´ una ricaduta negativa in tutti i sensi, non solo economica, ma sociale ed educativa, soprattutto quando si va a giocare con i propri figli che vedono e respirano fin da piccoli questi ambienti e queste sensazioni del gioco. In tutti i paesi europei sono state avviate serie regolamentazioni con la limitazione degli orari di apertura di questi locali e con il contenimento del numero di postazioni per giocare. In Italia non esiste nulla di tutto questo; al contrario vi è un incremento di luoghi ed occasioni per giocare. Lo stato trae un enorme beneficio da queste attività ed in pratica
possiamo sostenere che i cittadini si ritrovino a pagare una vera e propria tassa in più, liberamente e senza neanche lamentarsi. Anche il Corriere della Sera spiegava come anziché spendere una parte dei soldi nella spesa o in qualcosa che dia benessere al proprio nucleo familiare, avvenga invece un dirottamento verso il gioco. Se è vero che ognuno è libero di giocare è altrettanto vero che un paese deve saper educare i propri cittadini ad una certa misura verso questo tipo di attività, limitandole e non, come avviene, incentivandole. C´è poi da considerare che Lottomatica reinveste buona parte dei propri guadagni all´estero in attività similari, piuttosto che nel nostro paese.
Gianni Sgrò
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