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Il MGFF è
un’opportunità per Soverato
… e non vorrei che
fra trent’anni si raccontasse che un tempo a Soverato si svolgeva anche il Magna
Graecia Film Festival…
Ero appena uno studente di scuola media quando sentii i professori parlare di un premio che si teneva a Soverato negli anni ‘60 e che era conosciuto in tutta Italia. Un premio letterario, mi raccontavano, che per importanza poteva quasi essere paragonato al Premio Campiello o Viareggio. Era l’occasione per cui la Soverato di allora vedeva giungere sui suoi lidi personaggi di fama nazionale del calibro di Giuseppe Berto. Tempi in cui la nostra Soverato viveva la contemporaneità della letteratura italiana. Il pensiero che Soverato, negli anni in cui ancora non ero nato, potesse avere una fama riconosciuta nel campo della letteratura mi affascinava e mi induceva, spesso , a raccontarlo a conoscenti. L’idea che nel passato Soverato fosse riuscita ad oltrepassare il confine/dogana della regione mi rendeva orgogliosamente portato a pensare che in futuro sarebbe potuto rinascere qualcosa che non avrebbe avuto i limiti di un piccolo territorio... territorio nel quale molte cose sono state fatte, grazie al merito, al sacrificio e alla dedizione di persone che allora come oggi realizzano manifestazioni, convegni e opere nonostante la carenza di fondi. Ma ricordo ancora la prima edizione del Magna Graecia Film Festival… in quei giorni mi trovavo a Soverato. Ero da poco ritornato a casa per trascorrere la mia estate in famiglia. Avevo saputo che sul lungomare si sarebbe tenuto un festival del cinema che un certo Gianvito Casadonte aveva organizzato nei primi giorni d’agosto. Pensai: “Un festival del cinema a Soverato? Che senso ha? Ma non ne bastavano già altri in Italia e di ben altro spessore?”. Nonostante ciò, una sera preso da pura curiosità mi avvicinai al luogo della manifestazione e mi sedetti a vedere un film… notai subito che il pubblico era sorprendentemente contento di poter assistere ad una proiezione in quell’arena all’aperto. Ma la vera sorpresa fu quando giunta la fine del film si apri un dibattito/conferenza con attori, regista, giuria e pubblico. Non credevo ai miei occhi, stavo assistendo ad una sorta di cinema in “3D”… senza l’effetto profondità dell’immagine ma con un effetto emozione/interazione che rendeva protagonisti non solo gli attori ma lo stesso pubblico. Rimasi colpito dalla professionalità della conduzione di quel giovane coetaneo che con grande sicurezza intervistava i protagonisti dei film ed intratteneva il pubblico. Rispetto l’opinione di chi ritiene il MGFF uno spreco di risorse, ma non la condivido. Il MGff è un’opportunità per Soverato di allargare i propri “confini” oltre il comune, oltre la provincia e la regione, oltre… il meridione. La grande risorsa di un giovane direttore calabrese non deve essere sprecata, ma incentivata ed invogliata perché tra trent’anni qualcuno non debba raccontare ad altri che un tempo a Soverato si svolgeva un festival del cinema di opere prime. Pieraffaele Battaglia SONDAGGIO CORRELATOFavorevole o contrario al MGFF a Soverato? |
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