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SPECIALI PAGINA LIBERA |
Fernanda Pivano
Dice bene il Presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano, quando, a proposito di Fernanda Pivano, afferma che è stata una
protagonista della cultura italiana. Forse non tutti ricordano chi sia Fernanda
Pivano, ma certamente tutti coloro che amano leggere hanno una idea di chi siano
stati Ernest Hamingway, Edgar Lee Master, Jack Kerouac, solo per citarne alcuni,
nonché cosa sia stata la “beat generation”. Sui quotidiani e su internet
chiunque potrà trovare una biografia. Quello che vorrei cercare di esprimere,
con questa breve nota, è l’ammirazione verso una donna che ha conosciuto e
saputo proporre in Italia i grandi scrittori e poeti americani del Novecento.
Una vita da invidiare, quella della signora Pivano, intrisa dell’amore per la
letteratura e della confidenza con uomini di immensa creatività a partire dal
suo professore di liceo, Cesare Pavese. Una passione che nasce dalla sua tesi di
laurea sul capolavoro di Melville: “Moby Dick”, da cui la cinematografia ha
prodotto un film “cult”, in cui Gregory Pek è il capitano Acab; nonché la
memorabile rappresentazione teatrale che ne ha fatto Vittorio Gasmann in una
delle sue ultime interpretazioni. E poi dall’Antologia di Spoon River (E.Lee
Master) di cui ha fatto una traduzione parziale, e che, come sappiamo, Fabrizio
De Andrè ha tratto una serie di delicate canzoni. Quel De Andrè, l’altra sera
portato in concerto a Soverato dalla Premiata Forneria Marconi e di cui la
Pivano disse che era il più grande poeta italiano del Novecento.
E’ deceduta a 92 anni. Non sarebbe male, se questo autunno, si organizzasse a
Soverato un bell’incontro in cui si parli e si racconti di lei. E della sua
vita, ricca di emozioni.
Francesco Raspa
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