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Soverato, la perla di cemento
Probabilmente il 10 non è un numero che porta fortuna alla città di Soverato, la perla dello Ionio, ogni anno meta di numerosi turisti. Nove anni fa, la notte tra il 9 e il 10 settembre, “un’alluvione improvvisa” travolse il camping Le Giare causando la morte di 13 persone. Il corpo di una di esse, il custode notturno, non è stato più ritrovato. Il campeggio era costruito nel letto del torrente Beltrame, in località Turrati, dove proprio nei giorni scorsi sono stati scoperti degli sversamenti illegali.
All’epoca, a causa di piogge violente e ininterrotte e degli scarichi intasati lungo il suo percorso, il torrente decise di riprendersi ciò che la natura gli aveva affidato e l’uomo, invece, aveva voluto sottrargli. Il resto è solamente storia giudiziaria intrisa dal dolore che ha sconvolto non solo la comunità locale che non sembra, però, voler più ricordare. Lo scorso 10 settembre, invece, un altro campeggio, Il Glauco, situato poco più avanti in località San Nicola termina definitivamente l’attività. In questo caso la natura non è parte in causa. La piccola azienda a gestione familiare chiude i battenti ufficialmente perché i proprietari hanno voglia di godersi il meritato riposo. Nessun cambio di gestione, però.
Chi ha acquistato i 12.000 mq di terreno completamente pianeggianti a ridosso della spiaggia non proseguirà l’attività svolta da oltre trent’anni. Tutti i vecchi clienti e avventori della zona hanno infatti già prenotato un posto in altre strutture simili. In pratica i privati che hanno acquistato, sul nome è calato un silenzio tombale, si dice siano già pronti a realizzare una speculazione edilizia molto remunerativa. Si vocifera che di qui a qualche mese inizierà la costruzione di un residence o di qualcosa di simile, una struttura che possa far convergere in loco una clientela disposta a spendere molto, visto che oltre a strutture balneari già esistenti, i futuri turisti potranno usufruire di posti barca.
È già attivo da molti anni un deposito per natanti di media e piccola dimensione, e di un locale notturno. Probabilmente anche una parte dei terreni che un tempo ospitarono lo sfortunato campeggio Le Giare sono stati oggetto di una compravendita, nel cassetto c’è un piano di espansione e volontà di costruire altre strutture di servizio anche li, in barba a ogni norma di sicurezza.
Chissà che non si stia già pensando a un cambio di destinazione d’uso. Così anche per questo incantevole lembo di costa, il cui mare risulta essere ancora abbastanza limpido nonostante il continuo traffico di natanti che vi attraccano senza spegnere i motori, subirà, se il grado di attenzione non rimarrà molto alto, l’ennesima cementificazione selvaggia che farà la felicità de soliti palazzinari e impresari del mattone.
Pietro Nardiello - Terra - primo quotidiano ecologista d'Italia www.terranews.it
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