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EROSIONE COSTIERA - PAGINA LIBERA 2

Il progetto “FRAmMENTI DI CALABRIA. Mostra di cinema indipendente” parte da due interrogativi di fondo cui cerca di dare risposta:

1) quanti dei prodotti audiovisivi girati in Calabria arrivano di fatto alla fruizione da parte del pubblico calabrese stesso?

2) quanto di questo materiale rappresenta e narra di fatto la realtà calabrese?

Basta un semplice test su quante persone abbiano visto, per esempio, “In fuga con Marlene”, o “Liberarsi - Figli di una rivoluzione minore” per capire il livello di fruizione e di conoscenza dei film; e siccome abbiamo motivo di credere che pochissimi ne conoscano l’esistenza, figuriamoci se qualcuno si chiederà mai se questa produzione di film, presi nel loro insieme, siano o no in grado di rispecchiare, raccontare o rappresentare la realtà calabrese.

Una quantità di materiale impressionato da registi in genere sconosciuti che girano i loro film con mezzi di fortuna e non hanno nessuna garanzia di circuitazione dei loro prodotti. Cioè fatti per restare nel cassetto di casa. Con il dubbio legittimo che magari questo sottobosco di film che si alimenta dal basso sia alla fine in grado di raccontare meglio e in maniera più autentica la realtà calabrese. Questi film non trovano distribuzione nei circuiti ufficiali (sale o tv nazionali), ma per fortuna e paradossalmente diventano la sostanza dei tantissimi festival, vetrine, rassegne disseminate sul territorio regionale e oltre. Eppure, pochi o pochissimi sono i fruitori e rari coloro che ne conoscono l’esistenza e, di conseguenza, il valore culturale o (se ce l’hanno) la qualità estetica o artistica. Il cinema in Calabria nel suo complesso, sia quello “ufficiale” che quello “indipendente” è poco conosciuto. Ma mentre i film appartenenti alla categoria ufficiale hanno comunque usufruito di una distribuzione, un’uscita in sala o una messa in onda, i film indipendenti no. Verrebbe anche da pensare che la “narrazione” e la “rappresentazione” della Calabria nel cinema non sia appannaggio di quei pochi registi che si sono affermati al di fuori della regione, ma di registi molto spesso rimasti sul territorio che ne hanno filmato aspettative, bisogni, conflitti e memorie. Per cui volendo avere una visione della Calabria non solo come ambientazione paesaggistica e scenografica, ma soprattutto nelle sue dinamiche sociali, di mutamento e di posizionamento rispetto al resto della realtà, bisogna far luce su questi prodotti che sono marginali dal punto di vista della grande distribuzione, ma essenziali nella capacità di esprimere e raccontare una realtà (conflittuale, nostalgica, come si vuole), dal suo interno.

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