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SOVERATO
Tinto Brass riceve
l’Ippocampo d’Oro come premio alla Carriera
D. La definizione di grande regista del cinema italiano le piace? R. Mi piace di più la definizione di grande regista, ma va bene anche erotico se con erotico s’intende una particolare concezione del cinema, se posso fare un paragone di cinema erotico dico Caterina Varzi, perché è una grande ispirazione. D. Cos’è l’erotismo e cosa rappresenta la donna per Tinto Brass? R. La donna rappresenta la ragione di vita, la donna dà un sacco di stimoli, pensieri, idee e soprattutto è una fonte continua d’ispirazione. Infatti il film “Ziva, l’isola che non c’è” riguarda una donna, moglie di un guardiano del faro che durante l’ultima guerra, rimasta in attesa del marito, raccoglie dei morti sulla spiaggia ma anche tre uomini malmessi: un veneziano, un pilota di un aereo inglese ed un tedesco stufo della guerra. Questi personaggi, così’ diversi tra loro, vengono curati e amati da Ziva. Tutto questo crea fra i tre delle rivalità per poi abituarsi alla presenza reciproca. Una notte dopo un lungo temporale si sveglia e vede arrivare il marito che comprende immediatamente tutta la situazione. D. Gli italiani a volte sono un popolo di falsi puritani. Gli intrecci dei film di Tinto Brass quante volte sono la realtà della conduzione di una vita nascosta e quante volte ne ha tratto ispirazione per le Sue storie? R. Si certo, delle volte si nascondono delle pulsioni profonde che si vedono poi anche attraverso i film per quelle che sono. Sono parecchi i film dove la donna provoca lo scatto di certe pulsioni che evidentemente c’erano sempre state ma tenute nascoste. D. In un intervista tempo fa dichiarò: se amare significa essere vicini a Dio, allora io mi sento davvero tanto vicino a Dio. R. Io sono vicinissimo a Dio. Dio con me usa la parola amare e anch’io, per cui siamo due entità assolutamente vicine. D. Il suo matrimonio ha avuto una durata eccezionale, oltre 50 anni. Per il suo ambiente è un record? R. È stato un bel matrimonio durato 50 anni, con alti e bassi come tutti, ed è durato finchè mia moglie è vissuta. Ho pianto quando lei è morta, ma è fatale. D. …e adesso la sua musa ispiratrice l’ha trovata nella nostra bella concittadina: Caterina Varzi… R. ho trovato in Caterina un’ispirazione piena completa, io la chiamo la musa beneutica, perché mi stimola l’ispirazione nel modo più favoloso. D. Lei è stato colpito da malattia ma ha reagito con grande forza e coraggio… R. si, ero praticamente morto. Per otto giorni sono rimasto assolutamente inerme. Pian piano ho ripreso la normalità della mia vita. Ora i registi e gli attori mi chiamano e mi chiedono quando riprenderò a lavorare e lo farò ad ottobre, con il film Ziva. D. dei suoi film qual'è quello che è stato più apprezzato dagli altri e quello più apprezzato dal cuore di Tinto Brass? R. da me l’Urlo, del ’78, dagli altri La Chiave, con una splendida Stefania Sandrelli che si avvicina, in parte, alla altrettanto splendida Caterina Varzi. D. (a Caterina Varzi) Caterina, è uno splendido complimento…. R. (Varzi) Si, è un bellissimo complimento essere scelta dal maestro dell’erotismo, però pretendo molto da me stessa e quindi vorrei essere anche altrettanto brava. D. (a Brass) e Caterina è brava? R. Si è bravissima, sono molto fiducioso in lei perché so che quando si mette in testa una cosa, poi riesce nell’obiettivo che si pone. D. Lei riceve il simbolo della città di Soverato, l’Ippocampo, come premio alla carriera…. R. Si ricevo questo premio da parte della direzione del Miramare, di questo incantevole luogo che è il Miramare di Soverato. Ringrazio per essere stato scelto come destinatario di questo particolare premio e della splendida serata che mi è stata dedicata. Ringrazio Soverato e i soveratesi ed auguro loro grande successo e appuntamento all’anno prossimo con il nuovo film che vedrà protagonista la bellissima soveratese, Caterina Varzi. Maria Luisa Iezzi
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