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Seconda
serata della quindicesima stagione teatrale organizzata dall’associazione
“Tempo nuovo”, a Chiaravalle.
Nonostante il tempo inclemente, che ha causato notevoli
difficoltà alla struttura del teatro, difficoltà prontamente superate, con
impegno e fatica, da tutto il team dell’associazione e dei ragazzi dei vari
laboratori,in sostituzione della prevista commedia “Il burbero benefico”,
non rappresentata domenica 12 causa neve, è andata in scena la piece “Svalutescion”,
di e con Pippo Franco.
Serata all’insegna dell’allegria e della
comunicazione-riflessione sui lati umoristici dei grandi personaggi della
storia.
Il noto mattatore ha spiegato le contraddizioni della
vita alla platea del ”Teatro Impero”, una platea ridimensionata nel numero
degli spettatori per via del maltempo . Sul palco, solo un leggìo con sopra
il libro scritto da lui e Antonio Distefano qualche anno fa, dal titolo “
Qui chiavi subito”, e un copione sbirciato più volte durante la perfomance.
“Cosa è diventato l’uomo?” e in “Quale realtà viviamo ?” sono le domande
dalle quali il comico parte con il suo spettacolo durato due ore circa.
Due domande filosofiche che vengono introdotte da un
prologo di 25 minuti, parlando di Platone, Aristotele, Freud, altri maestri
del pensiero e personaggi famosi della storia; ma, a far ridere il pubblico,
sono le barzellette che ogni tanto spuntano nel suo racconto.
Interessante, nel prologo, l’omaggio alla Calabria, che
considera sua regione di adozione e l’accenno alla mistica Natuzza Evolo da
cui comunica di aver ricevuto una grazia.
Pippo Franco è come lo si vede in televisione,
nell’ormai estinto “Bagaglino”.Le battute più interessanti sono alla fine,
quando legge, negli ultimi minuti, le frasi trovate in giro per l’Italia e
raccolte nel libro. Ogni tanto, qualche barzelletta a sfondo erotico,
specialità dell’attore, mette di buon umore o fà torcere il naso a qualche
signora.
In fondo i racconti sono anche interessanti, tentano
di disegnare la nostra realtà, ma alcune delle parole e qualche battuta,
sembrano cose già ascoltate e in parte retoriche e, alla fine, ne esce un
disegno dell’uomo e della realtà abbastanza confuso . A tratti un po’ di
tristezza, nel vedere un professionista , con quaranta anni di carriera alle
spalle, usare barzellette sentite dai nonni qualche tempo prima.
L’attore-autore ci appare , a volte, non pienamente
padrone del testo, in alcuni momenti sembra quasi balbettare. A volte ci
sembra molto “preoccupato”… interrompe la recita per bloccare la
registrazione di una cronista.
Nel complesso, una serata divertente per un Pippo
Franco che propone a tutto tondo la sua comicità e professionalità. Però,
rigoroso con se stesso, non deve essere stato pienamente contento della sua
performance. Alla fine non torna, infatti, in palcoscenico a raccogliere gli
applausi del pubblico, che ha mostrato di aver gradito.
TERESA TINO | |
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