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“Non
insegnate ai bambini la vostra morale, è così stanca e malata, potrebbe far
male…” Con questi versi di una canzone di Giorgio Gaber è iniziato, al
teatro Impero di Chiaravalle ,gremito in ogni ordine di posti, lo spettacolo
“Una strana Famiglia”, in cui l’aggettivo “strana” vuole indicare la maggior
parte delle famiglie di oggi.
La piece è un’opera scritta ed inizialmente diretta
dallo storico e compianto presidente dell’associazione “Tempo nuovo” Franco
Candiloro, a quattro mani con Angela Ada Mantella: una produzione “Tempo
nuovo”, che intende omaggiare il suo fondatore, recentemente scomparso e
rievocare il grande messaggio del cantautore Gaber.
“Il teatro è stato esplicitamente scelto da Gaber come
la possibilità più diretta e concreta per comprendere i malesseri del mondo,
denunciando lo scadimento, soprattutto morale, della società.
Con il teatro-canzone,un linguaggio in grado di
arrivare al cuore ed al cervello della gente, Gaber canta la nostra
fragilità esistenziale con l’ironia che diventa un grimaldello, e la
capacità di ridere di se stessi e delle proprie nevrosi .”
Con i testi dei due autori, il contenuto mostra
un’accoppiata vincente, per una rappresentazione che consacra i suoi
interpreti,ragazzi e ragazze rimasti “presi” dalla magia del teatro, e che
continuano ad appassionarsi a questa alta forma di espressione.
La “Compagnia tempo nuovo”,un fiore all’occhiello del
sodalizio culturale chiaravallese, poiché è nata con il coinvolgimento dei
tanti giovani cresciuti attraverso le fila dei laboratori teatrali, da
diversi anni ormai rivolti a bambini e ragazzi.
Francesca Borello, Pierpaolo Macrì, Paola Sangiuliano,
Francesca Staglianò, Antonio Walter Rauti, Anna Maria Taverna, Maria
Cristina Dell’apa, Giorgio Michele De Giorgio, Gianfranco Procopio, Domenico
Aloisi e la piccola Maria Chiara Magisano, hanno dato il meglio dell’arte
recitativa, appassionata e convinta, magistralmente diretti da Francesca
Borello, insegnante dei laboratori ed allieva della scuola di teatro
Diotaiuti.
Attraverso un excursus tra le varie situazioni
familiari, con i problemi di convivenza,di scarsa attenzione all’altro,di
dipendenza dai programmi televisivi, di infedeltà e ragazze madri,di
religione asservita ai propri bisogni, l’opera traccia un profilo alquanto
demoralizzante della famiglia moderna, questo porto sicuro e protetto che,
spesso,è causa dei mali della nostra vita, anche con conseguenze estreme.
La pièce, come in un simbolico passaggio di
testimone, è stata allestita secondo le direttive di regia impartite dallo
stesso Franco Candiloro, con scenografie tecnologiche di Walter Rauti di
grande effetto e le musiche suggestive, appropriate ed efficaci di Igor
Gullà e Paola Sangiuliano.
Visibile e profonda la commozione di Umberto Palmieri
nel leggere, in chiusura, l’ultima lettera scritta da Franco Candiloro ai
“suoi”ragazzi, una lettera di apprezzamento e compiacimento per il lavoro
svolto con l’associazione, mentre, sullo sfondo, una gigantografia mostrava
al folto pubblico emozionato, un Franco inedito e sorridente, che lo rendeva
presente all’evento da lui preparato con cura.
Due mattinate di rappresentazioni sono state dedicate
alle scuole,con il coinvolgimento degli istituti superiori di Serra S.
Bruno e Chiaravalle. Attenti e partecipi, gli studenti e le studentesse
hanno mostrato di aver apprezzato lo spettacolo e di averne colto il
messaggio implicito: non adagiarsi sui propri errori, ma superarli e
riprendere il cammino, confortati e sempre accolti dalla nostra, “seppur
strana”, famiglia.
TERESA TINO
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