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Ennesimo
successo a Chiaravalle per la stagione teatrale organizzata da “Tempo
nuovo”.
Un nuovo, interessante spettacolo nel cartellone
dell’Associazione :sul palcoscenico del teatro “Impero”, a Chiaravalle,
sabato 14 aprile è approdato “Appuntamento a Londra”, una pièce della
quale è autore Mario Vargas Llosa, uno dei più apprezzati scrittori di fama
mondiale, Premio Nobel per la Letteratura nel 2010.
La rappresentazione è stata anche l’occasione di un
duplice, felice ritorno. Ne sono stati interpreti, infatti, Pamela Villoresi
e David Sebasti, due artisti di spessore che il pubblico chiaravallese ha
avuto modo di apprezzare ed applaudire in precedenti stagioni.
Novità assoluta per il teatro, in “Appuntamento a
Londra” Mario Vargas Llosa propone alcune delle suggestioni a lui più care.
Scandaglia la parte più segreta dell’animo umano, appassionandosi ,come
ammette egli stesso “ ai temi della finzione e della vita, del ruolo che
quella gioca in questa, della maniera con cui l’una e l’altra si alimentano
e si confondono, si respingono e si completano, in ogni destino
individuale”.
Una scenografia grigio-azzurra, dove contrastano divani
e sottolineature rosse, dove la stessa Pamela Villoresi, veste di rosso,
dove un sipario trasparente cala, a tratti, e s’ illumina di proiezioni,
rende l’idea onirica e magica della realtà e delle sue incredibili
possibilità e finzioni. L’identità e le sue vite parallele: é il tema di
questa piece incessante e breve, che cattura con un cast eccellente e la
regia inappuntabile di Maurizio Panici.
Per comprendere la storia è necessario sapere ciò che l’ha ispirata. Vargas
Llosa racconta di aver appreso che il poeta venezuelano Esdra Parra si era
rifatto vivo, dopo tantissimo tempo, con lo scrittore cubano Guillermo
Cabrera Infante che viveva a Londra. Cabrera Infante aveva definito
l’evento a Vargas Llosa come “la sorpresa più straordinaria della mia vita.
L’Esdra Parra che mi ha suonato il campanello e che è entrato in casa mia
non era più lo stesso, ma una signora in piena regola. Si era operato e
aveva cambiato sesso, movenze, voce. Mi è costato molta fatica
riconoscerlo”. Aggiunge Varga Llosa: “ In quel preciso momento ho saputo,
con assoluta certezza, che l’opera teatrale che avevo promesso di scrivere
al regista e mio veccchio amico Luis Peirano si sarebbe intitolata ‘ Al pie
del Tamesis’ ( Appuntamento a Londra) e che avrebbe trattato di un incontro
inatteso come quello che Guillermo Cabrera Infante mi aveva raccontato con
Esra Parra”.
Ed infatti ,due amici d’infanzia e gioventù, entrambi
peruviani, si ritrovano a Londra dopo molti anni, durante i quali non
avevano avuto più contatti.
Solo che tutto sembra cambiato:uno è diventato donna.
Nel loro incontro rivivono il passato, mescolando bei ricordi con brutte
storie che credevano oramai sotterrate o delle quali, forse, ignoravano
l’esistenza.
“In questo modo”, spiega il grande scrittore, “anche in questa opera, al
di sopra e al di sotto di quelli che io volevo fossero i temi della storia –
l’amicizia, la forgiatura dell’identità come atto vitale e ribelle, i riti e
i malefici del sesso nella vita segreta delle persone – mi si impose un
argomento che mi ha appassionato in maniera ricorrente in vari dei miei
romanzi e tutte le opere teatrali che ho scritto: la finzione e la vita, il
ruolo che quella gioca in questa, la maniera in cui l’una e l’altra si
alimentano, si confondono, si respingono e si completano in ogni destino
individuale”.
Lo spettacolo è anche un’indagine sui valori dell’amicizia e dei sentimenti,
su quel sottile filo che ci lega come esseri umani, come attrazione profonda
dell’uomo per l’altro da sé.
Lo spettatore si è sentito catturato in una dimensione dove si fondono
realtà, immaginazione, desiderio, passione, senso di colpa, attraverso i
quali , in un incredibile viaggio tra le pieghe dell’animo umano , si cerca
di arrivare alla verità.
Oltre alle prove di Villoresi e Sebasti, hanno aiutato
molto le scene di Francesco Ghisu, i costumi di Lucia Mariani, i video di
Andrea Giansanti e le musiche di Germano Mazzocchetti.
Standing ovation finale meritatissima dai due
protagonisti.
TERESA TINO | |
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