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Soverato - Proposte ai nuovi amministratori
In attesa dei programmi elettorali che saranno presentati e in osservanza al Codice dei beni Culturali, chiediamo alle nuove forze politiche che si apprestano a scendere in campo, di inserire nelle rispettive proposte, la giusta e – quanto mai importante – attenzione per i Beni Culturali e Ambientali. Il nostro è un territorio che, nonostante la devastazione che si consuma ormai da decenni, conserva ancora immense risorse, ambientali e culturali; sono queste a garantire il futuro sviluppo del nostro territorio. Se ci guardiamo intorno vediamo che il paesaggio cambia quotidianamente… in peggio, senza alcun rispetto per le nostre testimonianze storiche e per il nostro ambiente: si costruisce nelle aree archeologiche; si trasformano le fiumare in discariche a cielo aperto (copertoni di auto, materiali di risulta, elettrodomestici, materassi e mobili in disuso, ecc.); si coltiva in serra per poi accantonare il polistirolo e la plastica nei pressi delle fiumare; si ristrutturano le case e si buttano i materiali di risulta nelle fiumare; si costruisce sempre più vicini alla costa per poi cercare – con soluzioni assai discutibili – di allontanare il mare; si camuffano sotto il nome di “energia pulita” gli interessi privati e la distruzione di uno dei grandi pregi della nostra terra: le colline e i boschi; si lasciano indisturbati i tetti in amianto, ben sapendo quanti essi siano pericolosamente nocivi. Ecco cosa scrive Gian Pietro Brogiolo, professore ordinario di Archeologia Medievale all’Università di Padova in “La tutela dei paesaggi storici tra archeologia preventiva e archeologia d’emergenza” “Si fa un gran parlare della ricchezza dei beni culturali come motore di sviluppo economico del Paese. In realtà poco si è fatto per una loro salvaguardia e la cementificazione selvaggia procede senza sosta distruggendone porzioni sempre più significative: di siti archeologici, di edifici storici non monumentali, soprattutto di paesaggi antropizzati. L’aspetto maggiormente negativo non è tanto che vengano distrutti (è velleitario anche solo pensare che si possa conservare ogni traccia materiale del nostro passato), quanto piuttosto che scompaiano senza che nessuno se ne accorga.” Ed ecco cosa sancisce il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. “Articolo 2 Patrimonio culturale 1. Il patrimonio culturale è costituito dai beni culturali e dai beni paesaggistici. 2. Sono beni culturali le cose immobili e mobili che, ai sensi degli articoli 10 e 11, presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico e le altre cose individuate dalla legge o in base alla legge quali testimonianze aventi valore di civiltà. 3. Sono beni paesaggistici gli immobili e le aree indicati all'articolo 134, costituenti espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio, e gli altri beni individuati dalla legge o in base alla legge. Articolo 19 Capo III Protezione e conservazione Sezione I Misure di protezione Articolo 20 Interventi vietati 1. I beni culturali non possono essere distrutti, deteriorati, danneggiati o adibiti ad usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico oppure tali da recare pregiudizio alla loro conservazione. Articolo 28 Misure cautelari e preventive Sezione II Misure di conservazione Articolo 29 Conservazione 1. La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. 2. Per prevenzione si intende il complesso delle attività idonee a limitare le situazioni di rischio connesse al bene culturale nel suo contesto. 3. Per manutenzione si intende il complesso delle attività e degli interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento dell'integrità, dell'efficienza funzionale e dell'identità del bene e delle sue parti.” Inoltre, ricordiamo la legge costituzionale 3/2001 che affida la “valorizzazione” dei beni culturali alla competenza degli enti locali oltre che delle Regioni. Teniamo a precisare: la”valorizzazione”, non la distruzione. LE NOSTRE PROPOSTE: osservazione e rispetto delle leggi in materia di Beni Culturali: si ricorda che è obbligatorio il parere e il controllo della Soprintendenza Archeologica in tutti gli interventi di opere pubbliche e, quando esistono particolari prescrizioni, anche in aree private; tutela e valorizzazione del patrimonio storico e archeologico:
visite guidate e fruizione dell’orto botanico e di tutto il territorio, soprattutto d'estate; valorizzazione del patrimonio librario con la riapertura della Biblioteca Comunale; istituzione di un assessorato ai Beni Storici, Artistici e Archeologici. Per il rispetto dell’ambiente: la tutela delle fiumare dalle discariche abusive e la loro valorizzazione con percorsi ciclabili; ATTENZIONE ai muri in calcestruzzo ad alto impatto ambientale, che avrebbero lo scopo di contenere le piene ma hanno modificato irreparabilmente il paesaggio;
In qualità di soci del Gruppo Archeologico “Paolo Orsi” e di singoli cittadini, il nostro auspicio è che i nuovi amministratori di Soverato “abbiano veramente a cuore” il futuro della nostra terra. Vorremmo qui estendere l’invito anche ai Comuni di Guardavalle e Chiaravalle, interessati analogamente da elezioni amministrative, affinché s’impegnino concretamente, fin da subito e con coscienza, nel rispetto e nella tutela del territorio e nell’osservanza dell’impegno che essi assumono dinanzi agli elettori. I soci del Gruppo
Archeologico “Paolo Orsi” di Soverato. |
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