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SPECIALI PAGINA LIBERA |
Soverato
UN’ORA DI PIOGGIA
Tralasciando gli eventi eccezionali come l’alluvione del 9-10 Settembre 2000, quando si verificano piogge intense come nel Luglio del 1999 o del Novembre del 2004, la cittadina di Soverato assume le sembianze di una città devastata da un tornado, tipica del centro America. Come è possibile che ciò si verifichi? La spiegazione non è poi così complessa e, naturalmente, non prescinde dalle condizioni orografiche del territorio su cui sorge l’abitato. Il centro della Marina è ubicato alla quota topografica variabile da +2,00 a +10 ml sul livello del mare. Il centro capoluogo, Soverato Superiore, distante non più di 2 km dalla Marina, sorge invece ad una quota variabile da 100 a 130 m sul livello del mare. Il centro abitato è solcato da monte verso valle lungo la direttrice ovest-est da quattro canali che recapitano nel mare. Alcuni di questi canali sono rivestiti, altri sono in terra, altri sono parzialmente rivestiti ed alcuni tratti di questi sono scoperti. Le opere di rivestimento e il dimensionamento dei fossi medesimi risale al periodo immediatamente dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando l’abitato era principalmente sviluppato a Soverato Superiore e l’abitato della Marina era costituito da poche case nella zona del passaggio a livello. All’epoca in cui furono realizzate queste opere, le loro dimensioni erano più che sufficienti per smaltire le acque che si raccoglievano. Oggi, invece, i fossi si mostrano totalmente insufficienti dal punto di vista idraulico. Qual è la spiegazione? Il cambiamento del clima ha una “responsabilità” molto limitata. Le cause vanno dunque ricercate in due ragioni fondamentali: 1. L’edificazione e quindi la cementificazione del territorio con conseguenze di naturale incremento della massa d’acqua da convogliare. 2. Il totale abbandono in cui si trovano i fossi. Proviamo ad esaminare, uno per uno, la situazione di questi quattro fossi: Fosso Marini o Cottura; Fosso Caramante; Fosso Gregoraci: Fosso Gallusci. FOSSO MARINI O COTTURA. Tale Fosso si presenta rivestito da via Trento e Trieste fino al mare, escluso un breve tratto compreso tra la sede ferroviaria e la ex SS 106. Tale fosso assume sezione variabile, più grande a monte e più ristretto a valle, contraddicendo tutti i principi dell’idraulica. Inoltre la parte terminale del fosso (via Aldo moro) risulta coperta e la sezione così definita risulta assolutamente insufficiente al deflusso anche in presenza di precipitazioni straordinarie e non eccezionali. Questa anacronistica situazione comporta esondazioni soprattutto nel tratto a valle della ex SS 106. L’incremento notevole della portata rispetto al tempo in cui fu realizzato è dovuto principalmente a due fattori: La quantità d’acqua raccolta dal bacino di pertinenza è più che raddoppiata a causa della crescente urbanizzazione tanto che il coefficiente di deflusso prossimo a 0,4 al tempo di realizzazione del fosso, oggi è circa a 1,0. Questo vuol dire che tutta la pioggia si riversa nel Fosso mentre il terreno ne assorbe una piccola percentuale. Rammentiamo che il Fosso si origina alla località Cicera alla fine dell’abitato di Soverato Superiore ed oltre alla notevole massa d’acqua, il Fosso, non essendo rivestito per circa 2 km e non essendo pulito periodicamente, trasporta detriti di ogni genere che nei restringimenti di sezione causa esondazioni come in occasione dell’evento del 23 Novembre 2011. Le Amministrazioni che si sono succedute non sono mai intervenute con progetti organici e strutturali, ma hanno privilegiato soltanto l’aspetto estetico, peggiorando la già critica situazione. Risalendo il territorio da sud verso nord, in corrispondenza della scuola elementare di via Trento e Trieste, si intercetta un altro fosso, invisibile. Tale fosso, all’origine a cielo aperto, è completamente tombato ed attraversa l’abitato sviluppandosi al di sotto di via Magna Grecia con tubazione di diametro pari a 60 cm fino al ponticello ferroviario, rendendosi totalmente insufficiente e causando continui allagamenti. Anche in questo caso un canale di notevole sezione a monte si riduce di sezione a valle contraddicendo nuovamente tutte le leggi dell’idraulica. Oltre a presentare sezione inadeguata, il fosso, essendo totalmente tombato non è soggetto alla manutenzione ordinaria e straordinaria. Questo fosso recapita le acque della zona Cuturella e di parte del quartiere Trento e Trieste. E’ dunque necessario costruire un nuovo fosso con una sezione adeguata. FOSSO CARAMANTE. Procedendo verso nord si incrocia il Fosso Caramante, che si origina anch’esso da Soverato Superiore. Tale fosso per un tratto si sviluppa a cielo aperto, fino alla località “Cafone”, mentre il tratto terminale, circa 500 ml, risulta tombato. La realizzazione del rivestimento del fosso è molto antica, di quando esistevano poche abitazioni nella zona Marina e quindi, oggi, è del tutto insufficiente. Oltre alle dimensioni esigue il Fosso presenta continue strozzature con ostacoli fissi posti sul percorso, realizzati da privati e dalla stessa Amministrazione. Questo Fosso anche in occasione di piogge di piccola entità, causa grandi problemi con continui allagamenti. FOSSO GREGORACI. Più a nord si intercetta il Fosso Gregoraci, che si origina in prossimità dell’ospedale e raccoglie le acque della località “Santicelli”. All’origine era poco più che un acquaro, ora raccogliendo le acque delle urbanizzazioni, totalmente sprovviste di reti di smaltimento e raccogliendo le acque provenienti dalla ex SS 106 dall’altezza dell’Hotel San Domenico, in quanto tutti i ponticelli stradali sono stati otturati, provoca allagamenti e danni. FOSSO GALLUSCI. Con periodicità annuale causa notevoli problemi e danni alla SS 106, riversando su di essa una grande massa di terreno che trasporta dei terreni a monte della SS 106 ove non è rivestito. Quali i rimedi? Non si può prescindere dalla manutenzione periodica e sistemazione di tutti i fossi con rivestimenti adeguati e dimensionati in funzione di calcoli idraulici rigorosi. Inoltre, vista la progressiva urbanizzazione lungo la direttrice dalla frazione Marina al centro capoluogo di Soverato Superiore, con conseguente grande massa d’acqua proveniente dai nuovi insediamenti da smaltire, è necessaria la realizzazione di fossi di guardia, paralleli alla variante SS 106 in modo da intercettare le acque provenienti da monte e recapitarle in fossi di adeguata dimensione lungo il lato nord e sud dell’abitato. Proprio per risolvere tali inconvenienti nel Novembre del 2008 venne proposto all’Amministrazione Comunale un progetto di risanamento e il ripristino officiosità idraulica dei canali di scolo attraversanti l’abitato, ma tale progetto rimase lettera morta, probabilmente per carenze economiche, ma forse anche perché non era abbastanza visibile come altri interventi di carattere prettamente estetico. In ogni caso tutto il sistema di smaltimento delle acque meteoriche va ridimensionato e progettato ex novo con priorità assoluta nelle zone interessate ad insediamenti ad uso collettivo (scuole, caserme, ecc…).
Ing.
Giuseppe Voci. |
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