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Seconda Puntata
Giunta in questo geosito reggino che guarda le acque color azulete
dell’antico Ionio e fondato dai Calcidesi nel 640 a.C. lo spettacolo
è davvero entusiasmante, rimane per me uno dei pochissimi luoghi
magici e geograficamente più affascinanti della Calabria. Anche
Edward Lear il grande viaggiatore fra i massimi rappresentanti del
Grand Tour nel 1847 descrisse Pentedattilo come una meta degna di
essere visitata nonostante le asperità del territorio, le “selvagge
e aride guglie di pietra lanciate nell’aria” e quindi, quale luogo
più deputato ad ospitare progetti di respiro culturale e
introspettivo? Intanto il silenzio e l’ impressione di essere molto
vicini al cielo, amplificano la sensibilità e le capacità percettive
per cui ogni proiezione dei numerosissimi cortometraggi, per la
precisione centocinquanta fra quelli in concorso e fuori concorso e
arrivati da ogni parte del mondo, regalano emozioni e mai banalità.
“Il rischio delle scommesse” così lo ha definito Americo Melchionda
della Ram Film che vede in questa crescita formazione e confronto
tra giovani d’età e giovani di spirito, in uno scambio creativo che
i filmakers alimentano in questi giorni, grazie anche ai seminari e
discussioni sulla sceneggiatura e drammaturigia tenuti da Lara
Fremder e Massimo Gaudioso. Ma il Pentedattilo Film Festival
Territorio in movimento, è un lavoro in progress in quanto di anno
in anno estende il concetto artistico: quest’anno installazioni e
mostre fotografiche hanno arricchito il borgo. Tra queste la mostra
fotografica dedicata ai fatti di Rosarno in una cruda ma allo stesso
tempo, dolce e struggente illustrazione della realtà che ha
caratterizzato la vita degli immigrati reclutati per raccolta delle
arance. Non solo, ogni sera un appuntamento a cui è impossibile
mancare, Libri in pillola, presentazione di autori e libri. Fra
questi la giornalista di Sky Tg 24 Manuela Iatì e e Giuseppe
Baldessarro con Avvelenati e Katia Colica con Il tacco di Dio, libro
inchiesta sulle condizioni degli abitanti del ghetto Arghillà,
quartiere difficile di Reggio Calabria. Sono proprio tante le
sezioni che compongono i programmi di questi quattro giorni di
cinema: Corto Donna, Documentari, Corto Giovani, Fuori Concorso
Corto Notte, Cortometraggi d’Esordio, Territorio in movimento,
presentati in location suggestive in quanto casette del borgo a cui
è stata restituita dignità storica e divenute sale da cinema ognuna
con un proprio nome, Casa delle Muse, Casa della Pace, Casa delle
Pietre, ma anche le scale e le piazze e le chiese, diventano
atmosfere d’arte e d’incontro per parlare di storie, esperienze,
amicizia. Molte le tematiche dei lavori, storie di naufraghi, Re
Magi e contemporaneità, adolescenti e homeless, vita e morte,
famiglie e fantascienza e tanto ancora. E il Castello degli Alberti?
Rimane dall’alto della sua storia a vigilare su questa gente che
crea, anima, produce. E i fantasmi? Se ci sono, non si vedono, ma
regalano tanta magia..Altri dettagli alla prossima puntata.
Vittoria Camobreco
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