Soverato Web | Soverato - A proposito di Von Mises

Rispondo all'articolo di Pellegrino (Leggi l'Articoli... ndr) per correggere alcune inesattezze, comparse sul Web:

- Piazza Matteotti continua ad essere intitolata al martire socialista, che dunque non ha bisogno di un sentiero od una "ruga" per essere ricordato a Soverato. Si voleva cointestare la piazza a Mimmo Caminiti, storico soveratese, perchè è di fronte alla sua casa natale. La prefettura non ha autorizzato alla cointestazione e, quindi, si è desistito dall'intento.

- Ne consegue che piazza Matteotti non voleva essere intitolata ad alcun "noto sacerdote". - E' stata invece intitolata la piazza di fronte al palazzo Gregoraci a don Gnolfo, salesiano e per decenni professore di storia dell'arte al liceo classico, nonchè autore, come Caminiti, di scritti e testi su Soverato. Rimesso ordine sulla toponomastica cittadina arriviamo a via Mises. Perchè via Mises? Perchè fino ad oggi nessuna via cittadina era intestata a filosofi del pensiero liberale e fra questi il pensiero di Mises è il più attuale. La crisi dei mercati e del crollo dell'economia di stato (leggi Grecia, Portogallo, Irlanda e speriamo di non aggregarci anche noi) Mises la prevede già nel 1922 e ne indica correttivi, mai attuati, che possono essere condivisi o non condivisi. E' giusto affermare che Mises non ci appartiene per origine,luogo di nascita, ma non si può negare che non ci appartiene la crisi economica dei nostri tempi, il conflitto tra stato e libero mercato, tra libertà e proprietà. Addirittura Rubbettino,noto editore calabrese e non austriaco, ha recentemente pubblicato una collana dei testi di Mises. Mises non è un semplice nome, ma una filosofia, un'interpretazione del mondo attuale, un'indicazione sul come migliorarlo: un simbolo,un esempio. Proprio come Matteotti, un simbolo ed un esempio di valori e pensieri diversi che nella storia meritano entrambi un posto e perche' no, anche nella toponomastica di una cittadina di provincia, che comunque sta nel mondo e non fuori dallo stesso. Quindi Matteotti, Mises, Gnolfo, Caminiti ci appartengono tutti nelle loro diversità. Ciò detto, e senza alcuna ironia, ho accolto con piacere il dissenso esplicito di Pellegrino. Il dissenso esplicito è presupposto essenziale per la discussione ed il raggiungimento di una sintesi necessaria per la crescita di entrambi gli interlocutori o gruppi di interlocutori. Il fatto che sia esplicito e posto con garbo, così come ha fatto Pellegrino, consente anche un dibattito pubblico od epistolare "aperto". Riporterò quindi in giunta le tematiche esposte sulla toponomastica cittadina da Pellegrino, Nisticò ed altri anche perchè in giunta tutti gli assessori da sempre esprimono il loro pensiero fino al raggiungimento della sintesi su citata e dalla quale possono comunque e sempre dissentire, liberamente. E' molto triste allorquando, invece di dissentire civilmente e costruttivamente, ci si nasconda dietro l'anonimato o peggio si fa firmare a qualche sprovveduto scritti dettati da terzi, che vilmente non vogliono assumersi la responsabilità delle proprie affermazioni. Pertanto ben vengano uno, dieci, cento Pellegrino.

Raffaele Mancini
Sindaco di Soverato

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