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Spazzatura, barbe e … donne, ma la sua è proprio una fissazione, Ulderico Nisticò. Donnaiolo è il maschile di prostituta. Non lo sbandieri a mò di vanto, proprio lei che secondo me rappresenta il tipico “pappagallo italiano” tutto vanto e poco vento. Questa volta però lei non ha colpa. Anche io al suo posto camminerei a venti centimetri dal suolo. Si goda la sua effimera gloria e non mi risponda! Non mi interessa. Per una volta sia cavaliere, per favore.

Ma ai miei amici Raffaele Mancini, Giancarlo Tiani e compagnia bella, dico… vi sembra il modo corretto di amministrare? Organizzare un consiglio comunale aperto al pubblico “straordinario e urgente” solo, ATTENZIONE ripeto, solo per far esprimere ad una persona che non rappresenta nessuno, oltre se stesso, personali e fuorvianti “considerazioni sul centocinquantesimo dell’unità d’Italia”.

Non ci potevo credere ma, stasera, per un istante mi sono personalmente accertata di tale “evento”. Poi… il voltastomaco, la vergogna e la bile in bollore mi hanno spinta fuori. E dato che pago le tasse a Soverato, voglio sapere, dov’è l’ “urgente” bisogno per i cittadini di spendere un centesimo di corrente elettrica o un milione di euro per tale squallore? Un consiglio comunale straordinario e urgente crea allarme e scompiglio perché rappresenta la massima espressione della democrazia cittadina ed è indetto in circostanze particolarissime per discutere e adottare decisioni delicatissime e importantissime per l’intera popolazione. Abusare di tale facoltà è semplicemente V E R G O G N O SO. E le autorità in prima fila, quale urgenza hanno ravvisato per la popolazione che rappresentano?

Già , era proprio urgente: in fondo solo le stupide come me non si accorgevano che stava arrivando uno tsunami di schifo e vergogna!

Caterina Rombolà

Risposta a Ulderico Nisticò

Uldericuccio caro,

nemmeno immagini quanto amo la storia, ma contrariamente alla tua teoria da almanacco biografico poco mi importa se Mussolini alle 14.15 del giorno precedente a quello seguente si lavò le mani dopo avere pranzato… a questo pensaci tu! Io mi occupo di capire come impedire il ritorno di dittature che storicamente e sempre hanno vessato, stuprato e ucciso la migliore parte della popolazione mostrando cinicamente i macabri trofei come esempio e monito per chi intendeva ribellarsi. Il tuo bel meridione industrializzato e colto era fondato sulla miseria della popolazione, defraudata di ogni bene e diritto in nome del Tuo pseudo-progresso e mentre a Mongiana il tuo Re fondeva il sudore della gente per costruire armi all’avanguardia per espandere il suo regno il suo potere e le sue immense risorse economiche, gli stessi operai-schiavi morivano per la mancanza di un uovo o un bicchiere di latte. Altro che battaglie, altro che rimpianti e occasioni perdute, viva l’unità d’Italia, viva la Repubblica che ti consente di rimpiangere pubblicamente di non poter sottomettere la gente.

La polemica che ti fa ingrassare gratuitamente è il mio pane quotidiano e preferito ed è per questo che se vuoi zittirmi devi censurarmi! E siccome non ho paura della polemica (e tu?), ti racconto la storia attuale del consiglio straordinario e URGENTE, convocato per accontentare e zittire uno scocciatore come te che, nell’imminente campagna elettorale, è meglio avere “dalla propria parte” perché pronto, come i pescivendoli di una volta, a gridare per le vie della città le qualità fasulle di un pesce evidentemente marcio. Ma davvero credevi che le autorità erano venute a sentire tutte quelle stupidate sui Borboni e Federico I, II e III? L’illusione è una brutta bestia, Uldericuccio.

Ecco perché è stato uno schifo vergognoso convocare un consiglio straordinario e urgente dove l’unica urgenza era zittirti e portarti dalla loro parte, e per questo ti hanno regalato la presenza di Tizio, Caio e Sempronio… con un dono così, erano certi, ci saresti cascato come un pivellino.

Povero Illuso.

Un’ altra occasione persa per tacere l’hai bruciata dimostrando di non essere cavaliere. Alla prossima ti spiego perché ti invitano ad ogni convegno! O preferisci tacere?

Caterina Rombolà

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