|
|
Gent.ma Sig.ra Rombolà,
ho letto con molta attenzione e particolare interesse la Sua garbata
risposta alla mia “Forma e Sostanza”. Raccogliendo l’invito ad un
confronto dialettico e, confido, collaborativo, mi sento, tuttavia,
in dovere di fare, senza alcuna finalità polemica, delle
precisazioni circa alcune Sue osservazioni. Procedendo
velocemente secondo ordine……
- Non penso di aver semplicisticamente archiviato la
discussione (sull’atto di convocazione del Consiglio Comunale) “per
mancanza di elementi certi”. Tutt’altro….. ho cercato di
trattarne in punto di diritto, secondo la mia opinione,
affrontando sia la tematica della “straordinarietà” sia quella
della “urgenza” da Lei sollevata. In relazione al primo aspetto,
mi rifaccio a quanto già scritto e, poiché non ho notato alcun
Suo rilievo a proposito (ma mi faccia sapere se ho sbagliato),
ne deduco una Sua “sostanziale” condivisione. In merito al
secondo aspetto, rilevo che il carattere di “eccezionale” non
risulta dalla convocazione formale pubblicata sul sito
istituzionale on-line (unica mia fonte d’informazione!!!!!!!),
ma è da Lei tenuto in debita considerazione: pertanto, se ha
elementi a riguardo ne sono ovviamente interessato e pronto, se
in grado, a valutarli. Per quanto riguarda la “urgenza” non
nascondo che delle perplessità le ho avuto anch’io e che “la
mancanza di elementi certi” (riferiti quindi solo al
requisito dell’urgenza e non all’intero atto!!!!) non mi
consentiva di valutare appieno la portata di tale elemento…… Ho,
infatti, riportato testualmente “Obiezioni, di poco conto,
potrebbero essere sollevate circa il requisito dell’urgenza; ma,
in mancanza di elementi certi, etc…..etc…… Osservazioni, quindi,
certamente superabili”. Come vede, quindi, ne ho dato
puntualmente conto, con le dovute riserve, facendo ricorso alle
uniche soluzioni da me percorribili allo stato delle cose (alias
mancanza di elementi certi) che mi hanno convinto ad esprimermi
in quei termini.
- Parlando della forma in senso giuridico non mi pare di avere
usato termini assoluti…..ho scritto che “la questione (della
forma e della sostanza) non è di poco conto in campo giuridico
dove la forma è addirittura necessaria per il “sostanziarsi” di
specifici atti giuridici……”. Quel termine
"specifico" ha forse valore assoluto? Io penso di no. La
premessa mi sembrava necessaria per introdurre il discorso
dell’atto formale di convocazione…… Ma tale atto non è forse un
atto predeterminato per legge, quindi esposto all’eventuale
vulnus di forma, o ritiene, forse, che possa essere oggetto di
libera manifestazione di volontà delle/tra le parti e quindi
essere annoverato nella species dei negozi giuridici con tutto
ciò che ne consegue?
- In ordine al dribbling sull’elemento politico della
questione, penso di essere stato oltremodo chiaro. “Al fine
di evitare spiacevoli equivoci e conseguenti discussioni “pro o
contro qualcuno/qualcosa”……. è mia intenzione concentrarmi non
sulla sostanza, non sul merito della convocazione, etc…etc….”.
Questo è quanto ho riportato nel mio intervento…. E lo
riconfermo…… Entrare nella sostanza, nel merito della vicenda
significava affrontare anche, ma non solo, l’aspetto politico. E
questo volevo evitare. Ha ragione: ho dribblato, volutamente e
scientemente….. Ma ne ho dato avvertenza…. E proprio perché sono
cosciente e abbastanza scaltro (questo spero che me lo
consenta!!!!) da sapere che siamo alla vigilia di importanti
scadenze elettorali e che i giochi sono iniziati, voglio (non
desidero) deliberatamente starmene alla finestra, osservare e,
soprattutto, ascoltare……. Sono altri che, ora, devono parlare
per, poi, fare seguire alle parole i fatti, sulla scorta di
quello spirito di “…..sacrificio, amministrativamente
parlando, ordinario e straordinario”, e qui concordo
pienamente con Lei, corroborato dalla competenza, improntato al
dialogo, fortificato dalla trasparenza, nobilitato dal massimo
impegno.
Mi sia permesso, infine, condividere il Suo auspicio sulla
responsabilità e sulla coscienza degli elettori nell’effettuare
scelte oculate nel segreto della cabina elettorale…… Così dev’essere
e….così sia!!! Auguro di cuore, quindi, ed è l’unico mio commento di
natura politica, a tutti gli elettori di decidere con la testa, di
non pensare con la pancia e di considerare il famoso detto di
cultura anglosassone “ONE MAN, ONE VOTE” non tanto dal punto di
vista quantitativo, quanto dal punto di vista qualitativo……..
Un uomo non è solo un voto…….. Un uomo è il voto, il giudizio, la
scelta, la decisione, la responsabilità!!!!!
Con i più profondi ossequi.
Roberto Papini.
ARTICOLI CORRELATI
L’amicizia che ci accomuna
di Caterina Rombolà
Forma e Sostanza di
Roberto Papini
|
|
|