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Il Sindaco e i dettagli del Diavolo!
Con un articolo maldestro il sindaco di Satriano (Leggi l'Articolo... ndr) si affanna a replicare alla mia nota che aveva per tema i referendum e la gestione dell’acqua nel comune. Così, per evitare che le sue motivazioni alquanto nebulose inducano in errore i lettori, sono costretto ad intervenire nuovamente, scusandomi in anticipo per non aver potuto sintetizzare meglio il mio pensiero. Non ho mai affermato che il Comune vuole vendere l’acqua ai privati o che l’acqua può essere privatizzata. So perfettamente anch’io (forse perché ho qualche piccola nozione giuridica in più rispetto al sindaco) che l’acqua, essendo un bene pubblico, non può essere venduta. L’espressione “privatizzazione dell’acqua” è un modo di dire, divenuto di uso comune negli ultimi tempi, per significare l’affidamento ai privati della “gestione” delle risorse e delle condotte idriche. E nel mio articolo scrivevo appunto della decisione del sindaco di “affidare per 20 anni la gestione delle sorgenti, degli impianti e dell’acqua del comune ad una società privata”. Neppure pretendevo di spiegare nei minimi particolari il progetto di privatizzazione voluto dal sindaco, mancando lo spazio sufficiente per farlo. D’altra parte, i fatti (quelli veri) relativi a tale questione sono risaputi perché li abbiamo ampiamente spiegati in un manifesto affisso a Satriano, poi ribaditi nel Consiglio comunale aperto convocato su nostra formale richiesta, quindi ripetuti sui giornali e nelle tv (io personalmente ne ho parlato a lungo in uno spazio televisivo appositamente dedicato al tema). Intendevo, invece, chiedere al sindaco di dirimere una evidente contraddizione nel suo agire da amministratore e politico: ovvero, come conciliava il suo (apparente) impegno a favore del SI’, quindi contro la gestione privatistica dell’acqua, con l’intenzione della sua amministrazione di affidare la gestione proprio ai privati. E soprattutto mi premeva sapere, anche a beneficio dei cittadini, se tale intenzione permanesse. Risulta palese, dalla sua nota di replica, che il sindaco non vuole o non sa come rispondere alle mie domande (e ognuno può ben intuirne i motivi). Io, però, insisto e, visto che mi accusa di non spiegare i fatti, gli rinnovo l’invito che gli feci già diversi mesi orsono (ma che lui si è ben guardato dall’accogliere): facciamo un bel confronto pubblico, magari in tv così che tutti possano assistervi; nell’occasione potremmo dibattere sull’argomento in maniera approfondita, con tutto il tempo necessario. Nel caso dovesse finalmente accettare, avrei modo di raccontare e documentare tutti i fatti, compresi alcuni interessanti dettagli che il nostro sindaco ha furbescamente sottaciuto. E già, perché, come recita un vecchio detto, “il diavolo si nasconde nei dettagli”. Per esempio potrei raccontare di come l’operazione di affidamento ai privati sia stata tenuta nascosta a tutti per lungo tempo, e di come solo grazie alla minoranza è venuta alla luce. E potrei chiedere al sindaco – che si fa vanto di operare “con trasparenza e linearità” – come mai egli non avesse avvertito la necessità di informare la comunità su una questione così importante, discutendone in Consiglio comunale e con i cittadini! Poi potrei raccontare la verità sulla famosa “capacità di indebitamento” del Comune di Satriano, cioè sulla possibilità per il Comune di eseguire in proprio le opere di captazione e collettamento chiedendo un mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti, e sulla tesi del sindaco, il quale, nel Consiglio comunale del 17 febbraio ha dichiarato, per giustificare il ricorso ai privati, che il Comune non poteva chiedere altri prestiti alla Cassa. In realtà, il Comune di Satriano aveva (ed ha tutt’ora) sufficiente “capacità di indebitamento” con la Cassa, e chiaramente tale capacità sussisteva anche nei mesi precedenti, quando è stato emanato il bando di gara per i privati. Perciò, nel confronto, il sindaco avrebbe modo di spiegare perché in Consiglio, di fronte a tutti i cittadini, non ha detto la verità. E soprattutto perché, visto che c’era la possibilità, non ha voluto chiedere un mutuo per fare le opere in proprio con immenso guadagno per il Comune (recuperando tutta l’acqua che si perde, il Comune potrebbe abbassare davvero le tariffe e per di più guadagnare 300-350 mila € all’anno)! Quali sono i veri motivi per cui preferisce l’affidamento ai privati (con loro immensa gioia)?!? Ancora, potrei dimostrare al sindaco che, con la gestione privata, la “diminuzione delle tariffe” da lui lumeggiata è solo un éscamotage per giustificare l’operazione, una chimera assolutamente irragiungibile. E per provarlo, gli porterei decine di studi scientifici in materia che dimostrano come tutte le gestioni private dell’acqua in Italia hanno portato a notevoli aumenti di tariffe (in media, 65% in più negli ultimi 8 anni). A tal proposito, tornando a Satriano, gli leggerei un dettaglio molto importante del bando di gara: quello dove era previsto che la tariffa non doveva essere superiore ad € 0,27/mc. Solo che – per sfortuna di Satriano – tale limite era valido solo per un periodo “iniziale” (quanto “iniziale”, tre mesi, sei mesi, un anno???), dopodiché, per 19 anni, il privato avrebbe potuto stabilire il costo della nostra acqua sulla base degli (ipotetici) investimenti e dei suoi profitti! Quindi renderei edotto il primo cittadino sulle leggi vigenti, che consentono al privato di far gravare sulle tariffe le spese per gli investimenti e la manutenzione straordinaria. A quel punto lui dovrebbe illuminarci su come pensava di controllare le spese e gli investimenti effettivi del privato e, soprattutto, sul marchingegno o cavillo legale col quale immaginava di bloccare le tariffe. E ancora, il sindaco dovrebbe chiarire uno “strano“ sincronismo: come è possibile che due Comuni pubblichino, nello stesso periodo, due Bandi di gara identici nella tariffa, nei termini e nelle condizioni di partecipazione, così come è successo a Satriano e in un altro Comune? È stata solo una pura coincidenza, oppure si è innescata una misteriosa telepatia tra le due Amministrazioni? Potrei continuare a lungo, molti sono i fatti e i dettagli della vicenda che il sindaco dovrebbe spiegare ai cittadini di Satriano, invece di fare – lui davvero – demagogia e disinformazione. Attività nelle quali è indiscusso maestro, come si evince anche da alcuni passaggi del suo scritto. Difatti, invece di fare un po’ di umile autocritica, proprio lui si è lagnato perché a Satriano il problema dell’acqua si trascina da oltre 25 anni “senza che nessuno se ne sia mai preoccupato”. Proprio lui sì, perché i lettori devono sapere che in tutti questi anni il nostro “campione del nuovo che avanza” è stato per ben sei anni assessore ai lavori pubblici e da quattro anni è sindaco! Dunque, almeno dieci anni di ritardi e di ignavia riguardo al problema dell’acqua ricadono direttamente su di lui. Infine, solo un accenno al Referendum, dato che egli mi accusa di disimpegno rispetto ai quesiti, mentre lui avrebbe “messo in campo” varie iniziative. Ecco un altro clamoroso esempio di disinformazione. Come ben sanno tutti i cittadini di Satriano, il sindaco non ha messo in campo proprio un bel niente: né un comizio, né un convegno, né un appello, neppure una riunione di partito. Zero assoluto. D’altra parte, tutti hanno potuto constatare come durante le votazioni, contrariamente al suo solito, si sia tenuto alla larga dai seggi elettorali. Altro particolare che la dice lunga su quanto ci tenesse all’esito referendario. L’unico evento cui ha partecipato (non sappiamo quanto spontaneamente) è stato organizzato da un gruppo di giovani, l’ultimo giorno della campagna. In quell’occasione, parlando dei quesiti sull’acqua, il sindaco ha arzigogolato senza riuscire a dire chiaramente di votare per il sì, tanto da essere rimbrottato pubblicamente ed invitato ad esprimersi più chiaramente in merito. Quanto a me ed al mio impegno, mi limito a dire che per due mesi ho letteralmente “martellato” tutti i miei amici, invitandoli al voto. Tramite e-mail, sms e Facebook ho contattato oltre tremila persone, e di questi ben trecento sono di Satriano. S’informi da loro il sindaco riguardo a quel che ho “messo in campo” io. D’altronde il sindaco, così ammaliato dalle telecamere, forse non è informato sul grande contributo che le nuove tecnologie e i social network – molto più della tv e dei giornali – hanno dato per il successo del referendum. Gli consiglierei perciò di aggiornarsi. Concludo ribadendo l’invito al sindaco per un pubblico confronto sul problema, anche se dubito fortemente che accetti. Lui, da vero one man show, preferisce pontificare senza contraddittorio, libero di disinformare a piacimento. È fatto così: gli piace vincere facile!
Satriano, 19 giugno 2011 Avv. Domenico Calabretta Consigliere comunale - Satriano
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Il MISTERO BUFFO DEL SINDACO DI SATRIANO!
Personalmente apprezzo Beppe Grillo più come comico (nell’accezione migliore del termine) che come politico. Tuttavia devo dire che, nelle sue geremiadi, ogni tanto coglie nel segno. Per esempio, riguardo gli strani e improvvisi voltafaccia dei politici, e con particolare riferimento a Bersani e al PD, ecco cosa scriveva Grillo il 3 giugno scorso sul suo blog: “Bersani e il mistero buffo dell'acqua pubblica. Dopo aver boicottato il referendum, non aver aderito alla raccolta firme e, soprattutto, aver spalancato le porte alle privatizzazioni dell'acqua e lottizzato società di servizi in mezza Italia, pensiamo alle varie Hera (Emilia-Romagna) e Iren (Torino-Genova-Emilia occidentale), il Pd ora cavalca il "SI" al referendum sull'acqua. E' un mistero buffo. Considerano i cittadini un branco di pecore da tenere disinformate per poterle ingannare e guidare. Lo fanno ancora con un parte di popolazione grazie alla loro continua propaganda ideologica tramite tv e giornali (assistiti con le nostre tasse) …”. A me pare una riflessione che – si parva licet componere magnis – calza a pennello con una recente vicenda satrianese. In una riunione sui Referendum tenutasi venerdì 10 giugno nella sala consiliare di Satriano, il sindaco Michele Drosi ha dichiarato quanto segue: “... è necessario votare due Sì a difesa dell’acqua come bene comune e come diritto umano universale, fondamentale per la vita di tutti, quindi contro ogni suo tentativo di privatizzazione ...”! (cfr. articolo su “Calabria Ora”, 11 giugno 2011). Questa, di per sé, sarebbe una bella notizia, almeno per chi è contrario alla privatizzazione della gestione dei servizi idrici. Se non fosse che … se non fosse che qualcosa non torna. Infatti, qualunque cittadino di Satriano potrebbe chiedersi: ma Drosi non è LO STESSO SINDACO che a febbraio VOLEVA (e tutt’ora VORREBBE) PRIVATIZZARE l’acqua di Satriano?!? A proposito di coerenza. Qualcuno ricorderà la vicenda, portata all’attenzione pubblica nello scorso mese di febbraio dalla minoranza di Satriano. In pratica, con un bando di gara del dicembre 2010, il Sindaco e la Giunta di Satriano avevano deciso di affidare per 20 anni la gestione delle sorgenti, degli impianti e dell’acqua del comune ad una società privata che, in cambio della miseria di 370.000 € per la manutenzione, avrebbe gestito e magari rivenduto l’immenso patrimonio idrico del paese (il guadagno stimato, per la società privata, era dell’ordine di svariati milioni di euro). [si veda articolo su Soveratoweb: Satriano - Vogliono "regalare" l'acqua ai privati, Domenica, 13 Febbraio 2011]. Solo la ferma e agguerrita opposizione della minoranza, che mobilitò i cittadini di Satriano e fece convocare un consiglio comunale aperto, consentì di bloccare quello scellerato progetto (delibera di Giunta n° 16 del 17 febbraio 2011). [cfr. articolo su Soveratoweb: Satriano: Acqua potabile Revocato il bando, Domenica, 20 Febbraio 2011]. Ora ci si chiede: forse il Sindaco Drosi è stato folgorato sulla via … della “Caria” (la sorgente principale di Satriano) ed ha cambiato idea? Oppure, ai Referendum è CONTRO la privatizzazione, ma per Satriano è a FAVORE??? Ecco come un'amica di Perugia (quindi del tutto estranea alle “beghe” locali) commenta su Facebook l'ambiguo comportamento del Sindaco: “Spero tanto che si sia rinsavito e che abbia capito che stava sostenendo una causa persa. Ben venga se è stato illuminato. Magari lo fa solo per essere rieletto ... Ci saranno tanti polituncoli che cambieranno idea immagino”. Mah! ... Come diceva un uomo di fede: “gran mistero si svolge”! Concludo con una riflessione di speranza. L’improvvisa conversione del Sindaco farebbe pensare ad un lieto fine per il destino dell’acqua di Satriano. Perciò rivolgiamo a Drosi questo interrogativo: la sua presa di posizione sui Referendum vuole significare che il progetto della privatizzazione delle risorse idriche di Satriano è definitivamente archiviato? Noi lo auspichiamo vivamente! Satriano Avv. Domenico Calabretta
Consigliere comunale di minoranza a Satriano |
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