Stava
solitario davanti al mare.
D'inverno nelle giornate di marosi era un
belvedere privilegiato, d'estate era un luogo di rinfresco.
Lo Zampillo che si trovava sul lato sinistro
guardando il Miramare, era qualcosa di più di una fontana.
Una graziosissima piazzetta rotonda lo circondava
a forma di conchiglia, avvolgendolo con i suoi sedili laterali di
pietra a spalletta alta.
Al centro, in una grande vasca sollevata di
granito grigio, svettava il fontanile con quattro bocche di leone da
dove usciva l’acqua continua.
L’acqua cadeva dall’alto, ma per noi era lo
Zampillo.
Era un palcoscenico di straordinario effetto
naturale, il fondale preferito dei fotografi perché aveva come
teatro il golfo e come interpreti la fantasia dei protagonisti
.
Bellezze al bagno, gruppi di amici, sposi
raggianti, teneri fidanzati, tutti si lasciavano fotografare allo
Zampillo, stretti in mezzo ai leoni, come a Granada nel cortile
dell'Alhambra.
Parliamo del tempo in cui i turisti facevano il
giro della baia sulla lancia “Lazzarella” di Turi Passafaro, che,
vestito elegantemente alla marinara, con maglietta e cappellino
bianco, orologio al polso, remava ed illustrava i luoghi come un
Gondoliere di Venezia.
La sera era un punto di incontro da dove iniziare
una passeggiata e un salotto sul mare riservato dove si potevano
scambiare quattro chiacchiere.
Un posto magico, ispiratore di suggestioni,
scenario ideale per le timidissime dichiarazioni d'amore, a volte
messe nero su bianco e consegnate per iscritto.
Era la Fontana di Trevi di noi Soveratani.
Uno sfregio o un danno fatto allo Zampillo era
una offesa a tutta Soverato, una pugnalata al cuore della gente, era
come la martellata alla Pietà di Michelangelo.
Il suo granito ci ricordava la maestria degli
scalpellini Ciacera, Raciti, Chiaravalloti e resisteva tenace agli
assalti di generazioni di monelli.
Poi all’improvviso in una notte, il cattivo gusto
di architetti modernisti e l’insensibilità di amministratori
frettolosi lo fecero sparire, sostituendolo con il nulla.
I loro nomi non ce li ricordiamo più, ma lo
Zampillo si.Se lo incontrate nel giardino di qualche villa
salutatecelo.
Condividi su Facebook |