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Leggo
in questi giorni di persone che dopo circa 11 anni ancora sostengono
che il disastro del Settembre 2000, che causò 13 morti presso il
campeggio “Le Giare”, sia stato generato dal famigerato tappo
creatosi sulla fiumara Beltrame all’altezza del ponte della strada
provinciale che collega il nucleo abitato di Petrizzi con la
località Campo Farnia. Questa convinzione è inesatta.
Come dimostrato dagli studi e dalle perizie tecniche redatte da
emeriti docenti universitari di valenza internazionale, in occasione
del processo, l’influenza dell’ostruzione del ponte e la successiva
apertura rispetto alla piena giunta presso il sito del campeggio è
stata trascurabile. Gli studiosi sostengono che l’incremento della
portata idraulica avutosi in concomitanza con l’apertura del tappo
che ostruiva il ponte, veniva laminata lungo il percorso alle
località Fra Domenico – Cuglie dove le pendenze ridotte e l’ampiezza
dell’ alveo consentiva l’abbattimento dell’energia della corrente
idrica .
Dunque il tappo creatosi in corrispondenza del ponte e la successiva
apertura non ha causato alcun incremento dell’onda di piena, per
motivazioni idrauliche abbastanza semplici. Il ponte in questione è
un ponte ad una arcata in muratura con luce di circa 8 ml ed altezza
di circa 10 ml, la massa d’acqua che transitava e transita, era ed è
contenuta in tale sezione. Pertanto essendo il ponte unente le due
sponde di così modeste dimensioni, si deduce che l’alveo in quella
sezione, è di dimensioni ridotte . Ne consegue che il bacino
creatosi per effetto dell’ostruzione del ponte era di modesta
capacità tanto che la struttura del ponte, sebbene in muratura e non
progettata per funzionare da diga, ha retto senza nessun cedimento
fatta eccezione per i parapetti laterali abbattuti dalla corrente
idrica. Il volume dell’acqua invasata per effetto della chiusura del
ponte, può quantificarsi in circa 40.000 mc che sono trascurabili
rispetto alla portata di circa 900 mc/sec che si è avuta in
occasione della piena. Ma vi è di più : lo svuotamento dell’invaso
non è avvenuto repentinamente poiché come detto non c’è stato il
crollo del ponte, ma l’acqua è transitata entro la luce del ponte
stesso impiegando diversi minuti per svuotarsi, atteso che la
portata dipende dall’area della sezione e dalla velocità della
corrente che era quasi nulla .Forse avrebbe potuto avere un minimo
di influenza lo svuotamento istantaneo del bacino nel caso di crollo
dello sbarramento che in realtà non c’e stato.
Analogo discorso vale per la soglia realizzata dall’ENEL più a monte
per derivare la portata nell’invaso sull’Ancinale; in questo caso la
presenza della soglia ha prodotto benefici effetti fissando l’alveo
ed impedendo fenomeni erosivi che avrebbero amplificato i danni già
inestimabili. E’ evidente quindi che la piena che ha prodotto i
lutti del campeggio “Le Giare” non è imputabile a fattori esterni,
ma al totale abbandono in cui versava il bacino della fiumare
Beltrame e dei suoi affluenti. A distanza di dieci anni e nonostante
i continui disastri purtroppo ancora non si riesce ad intervenire
sui corsi d’acqua secondo metodi ingegneresti e non politici,
sperando ed augurandosi che il buon Dio faccia miracoli per
sopperire alle negligenze umane. Fino a quando?
Ing. Giuseppe Voci
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