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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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NON CE NE POTEVA IMPORTARE DI MENO!
I giornalisti chiamano serpenti di mare quelle notizie estive con cui riempiono i paginoni in mancanza di cose più serie. In questi giorni, i fogli calabresi e locali hanno brillato per due notizie delle quali non ce ne poteva importare di meno neanche impegnandoci fino a sudare: l’interpartitica senza senso di Soverato, e il rim-pasto regionale. Però, ce ne vuole, in una Calabria che precipita da ultima d’Europa ad ultima dell’Africa, in una Soverato in evidentissima crisi anche del poco turismo che c’era, a preoccuparsi di chi deve collocare le nobili terga sulla sedia di vicesindaco o assessore indigeno o regionale, e al posto di chi.
E, aggiungo, in una Soverato e in una Calabria in cui gli aspiranti al rim-pasto neanche possono dire di rappresentare un partito, un’idea. Per esempio, in Soverato dove il sindaco è di AN, manca assolutamente proprio AN, come prova la un dì gloriosa bacheca del corso ridotta ad ospitare locandine pubblicitarie.
Avremmo problemi più pressanti del giro di poltrone. In Calabria, rifare del tutto la sanità e tutto il resto, e spendere i fondi europei senza restituirli come ogni anno. A Soverato, quisquiglie come il piano spiaggia che nessuno vuole; l’ordine pubblico spesso precario; qualche iniziativa per salvare il turismo non con serate estemporanee due ore di chiasso poi tutti a casa, ma costringendo gli operatori a ricordarsi che siamo nel 2008, non nel 1970 dove loro sono quasi tutti rimasti.
Occorre la politica, quella vera. Ma la sociologia di Soverato, ormai pigro borgo impiegatizio, non si presta molto.
Due noticine per concludere. La prima: mi dicono che il sindaco abbia dichiarato presenze, durante il Magna Grecia, di 150.000 persone, cioè due per chilometro quadrato compresi Soverato Vecchio, la Cicera, il Ceramidio, il Beltrame e la spiaggia; il che, come bufala, mi pare una mandria intera, anzi tutti i bufali del Cilento e del Foggiano messi assieme.
La seconda: su Albertazzi, ognuno rimanga del suo parere. Però, gli applausi sono stati anche meno di venti secondi, e il lancio dei fiori, semplicemente, fu una cara personcina che lo fa sempre a chiunque, ha questa piccola mania.
Ulderico Nisticò
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