Rubrica di Opinioni di Francesco Raspa

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IL BORBONICO STIZZITO

  


Suvvia… se il buon Ulderico si è sentito messo da parte perché nei miei articoli sui manifesti elettorali l’ho escluso da qualche paragone (tanto da farselo da solo), deve capire che non è stato per mancanza di attenzioni nei suoi confronti, ci mancherebbe, ma solo perché Egli non è candidato (peraltro saggia decisione visti i risultati della sua ultima candidatura…).

A dire il vero, però, mi ha sorpreso. Non pensavo ci tenesse così tanto. Ma bisogna comprenderlo. Se non è al centro dell’attenzione si lascia prendere dallo sconforto. Ecco perché è Egli stesso che parla così spesso di Sé. Scrive persino le recensioni delle sue stesse Opere. Caso unico al mondo.

Ve lo immaginate Nanni Moretti dopo la “prima” dei suoi film scriversi la recensione sui quotidiani? O Umberto Eco dopo l’uscita di un suo libro scrivere sui giornali di quanto sia splendido?

Invece il nostro colto Borbonico… la fa. E tra l’altro con toni così accesi e declamatori da risultare persino imbarazzanti per registi, attori, ballerini e coristi delle Opere stesse, che mi auguro abbiano un po’ più senso della misura di Lui. Dico, ci vuole tanto a trovare qualcuno che declami quanto sia stato bravo? S’intende, non il regista e l’attrice che con lui hanno lavorato. Oddio, una volta ci aveva provato qualcuno… ma credo di avere letto che la reciproca ammirazione sia svanita. Capita.

Riguardo agli eventi che hanno portato l’Italia fascista ad entrare in guerra credo bisogna evitare la storia in pillole ed in paragrafi. L’Ulderico rischia di fare peggio di un manuale scolastico! Meglio affrontare un aspetto per volta e ragionarci. Meglio andare per temi che per sequenze altrimenti che storico è? E’ uno scivolone metodologico piuttosto grave. Mi meraviglio ancora. Pertanto è del tutto inutile commentarli quei punti. Non vi è alcuna seria riflessione e non significano proprio nulla.

Approfitto di questo articolo per dire che sto preparando altri commenti sui manifesti elettorali. Uno è quello sul candidato sindaco della lista “Amo Soverato”, l’architetto D’Amato; l’altro sull’avvocato Vittorio Sica, sempre della lista “Amo Soverato”. Naturalmente mi permetterò di considerare anche i manifesti degli altri candidati sindaci se per loro non sarà considerato un atto di lesa maestà.

 Francesco Raspa

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