Rubrica di Opinioni di Francesco Raspa

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Vittorio Sica come l'avvocato poeta

  


Camicia con le maniche arrotolate sugli avambracci, braccialetto al polso che rimanda a un che di informale, come la barba incolta, ma cravatta grigia bene in evidenza. Espressione decisa, come la postura e sguardo che guarda in faccia i suoi ipotetici interlocutori. Un manifesto elettorale particolare quello dell’avvocato Vittorio Sica, attuale consigliere comunale che, fuori dalle decisioni di partito, si schiera con la lista civica “Amo Soverato”. E’ uno dei manifesti che fa più uso dei colori. La camicia celeste ed alle spalle uno sfondo grigio. Il simbolo della lista sulla destra, all’altezza del cuore. In basso su una base di colore azzurro, il nome a stampatello in verticale ed il cognome in grande in orizzontale, a lettere bianche. Sotto un’altra striscia questa volta bianca con in rosso la scritta: “Con D’Amato sindaco”. Sulla sinistra del manifesto una colonna verde con il richiamo alle elezioni amministrative ed alla loro data.

E’ un manifesto molto articolato e con una scelta grafica che privilegia l’uso dei colori nel richiamare i nomi e le date. Lo slogan è in corsivo, contrariamente a tutte le altre scritte, e dice: “Insieme” a indicare un percorso in comune con i cittadini, e sempre in corsivo il classico Vota, seguito dal nome del candidato in stampatello grande.

E’ una immagine che ha tre caratteristiche significative: la postura ferma, decisa; gli occhi che guardano dritti in faccia l’elettore, e questa è una scelta che vuole indicare chiarezza di rapporti, tipico delle persone che non abbassano lo sguardo quando si parla con loro, ma guardano dritti in faccia, da cui lo slogan “Insieme”; la terza, direi piuttosto romantica, è il simbolo della lista all’altezza del cuore, come a indicare una passione ed una forma di dedizione per la città e per le sue sorti.

Questo connubio tra aspetti formali e informali, la scelta stessa di candidarsi nella lista civica, contrariamente a quanto fatto dal suo partito, danno una idea di persona che sceglie in base alle proprie convinzioni, piuttosto che agli ordini di scuderia, da ciò, un che di romantico e anche anarchico del candidato che mi ricorda un suo famoso collega, avvocato poeta, Paolo Conte.

Non è certo una somiglianza fisica o di aspetto, né tanto meno generazionale, ma direi proprio mentale. Quasi di chi agisce d’istinto o per passione, un po’ come i poeti, come, appunto Paolo Conte.

E l’immagine che mi viene in mente è quella dell’avvocato Sica, poeta come Paolo Conte, che seduto al piano, magari con una cravatta a farfalla portata con disinvoltura, canta con aria scanzonata: Via, via, vieni via con me, entra in questo amore buio, non perderti per niente al mondo… lo spettacolo di arte varia di uno innamorato di te…it’s wonderfoul, it’s wonderfoul, good like my baby… chips, chips, du-du-du-du-du… Via, via, vieni via con me… .

 Francesco Raspa

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