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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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STRADE SENZA USCITA
Gli antichi Romani furono grandi non solo e non tanto per aver vinto la battaglia di Questo e la guerra di Quellaltro, ma per due motivi soprattutto: il diritto e l’urbanistica, che poi, a pensarci, sono la stessa cosa, la convivenza organizzata.
Premessa dotta per raccontarvi una storiella, e giuro che non invento manco una virgola. Frequentavo la Seconda Media, nel 1962, quando venne tenuto un convegno per annunziare l’imminente costruzione della Superstrada delle Serre. Versavo in un’intesa storia amorosa che mi conduceva, tra l’altro, a Vibo Valentia, quando, nel 1971, io, proprio io con la mia bocca e lingua, annunziai alla quondam fanciulla dei miei sogni che da un momento all’altro sarebbe stato più facile incontrarci, stante l’apertura della Superstrada delle Serre: episodio da cui si evince come anche le aquile possano diventare polli sotto l’effetto dell’amore! È dal 1985 che, per mia scelta, insegno al Liceo di Chiaravalle, e aspetto, da un momento all’altro, l’apertura della medesima. Quello stesso anno partecipai ad un incontro a Serra S. Bruno, nel corso del quale un politicante, tale Tassone, tuttora galleggiante, annunziò, indovinate, la Superstrada delle Serre. Ed era il 1995, quando, gabbato questa volta dalla destra, appresi che era impellente l’apertura della Superstrada. Il dito di Soriero, l’abbiamo visto tutti. Oggi, ci sono tre chilometrelli e due svincoli di Argusto: fine della trasmissione.
E del mio vaneggiar vergogna è il frutto, canterebbe il Petrarca; e Manzoni, che ai posteri l’ardua sentenza; mente Virgilio pensò ai nati natorum et qui nascentur ab illis.
Almeno finissero quel misterioso tratto Argusto – Gagliato: macché, avevano tosato l’erba, ma è ricresciuta più rigogliosa di prima. In compenso, hanno sbancato mezza montagna di Gagliato per una strada che andava tracciata, ammesso che servisse, a fondovalle, e ora è tutto fermo. Per pietà, mi volete rispondere, risolvendo questi enigmi da Sfinge di Edipo? No? Scusate.
Sempre a proposito di vie di comunicazione, parliamo di Laganosa, quel quartiere di Satriano dove stanno costruendo un migliaio e mezzo di casamenti senza due piccoli particolari: le piazze e le strade. Quando avranno finito, ci vivranno famiglie e famiglie, tutte con due auto l’una, e, cresciuti i figli, quattro. Sarà un gigantesco autoscontro!
Complimenti a quel genio che ha pensato il piano regolatore... sempre se c’è, un piano regolatore, e, visti i risultati, ne dubito.
Per carità, e prima di aver occupato ogni millimetro quadrato al fine di far soldi, sono urgenti due strade: una che colleghi via Trento e Trieste di Soverato con la Laganosa medesima e consenta di evitare un bel po’ di traffico; e una da Turriti alla 106.
E questa, per l’amor del Signore, dritta, recintata, senza complanari e accessi di comodo a Tizio e Caio, e senza assurdi 50 all’ora per fare cassa.
Sto sognando? Sì, ma, ogni tanto, lasciatemi fare il poeta.
Ulderico Nisticò
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