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Rubrica di Salute & Benessere a cura di Filippo Apostoliti

Numero 21 - Per eventuali Richieste e Consigli scrivere a: info@soveratoweb.it


   


Acqua minerale: si, ma cosa significa?
Dr.ssa Jessica Maiuolo (nutrizionista)

L’acqua: un bene prezioso

 L’acqua risulta indispensabile per la vita, dal momento che coordina svariate funzioni nell’organismo. Rappresenta circa il 60-65% del peso corporeo di un adulto e l’80% di quello di un bambino. L’eliminazione dell’acqua si verifica attraverso l’urina, le feci, la sudorazione e la stessa respirazione. Giornalmente perdiamo circa 2-2,5 litri di acqua che dobbiamo rimpiazzare: 1,5 litri vengono ricostituiti proprio bevendo acqua, mentre la quantità rimanente viene assunta con l’alimentazione. In linea di principio sarebbe consigliabile bere 2 litri d’acqua al giorno.

Avete presente gli scaffali destinati alla vendita dell’acqua nei supermercati? Quei simpatici e lunghi binari sui quali si vedono una serie di confezioni di acqua di tutte le marche, ben impacchettate e diversamente colorate?

Bene, benvenuti nel mondo delle acque minerali.

Secondo la Legislazione Italiana (D.Lgs. 105/1992, modificato dal D.Lgs.339/1999) sono considerate minerali naturali “le acque che hanno origine da una falda sotterranea, che hanno caratteristiche igieniche particolari (risultano microbiologicamente pure) ed, eventualmente, proprietà favorevoli per la salute”.

In poche parole le acque minerali vengono imbottigliate come sgorgano dalla sorgente  senza subire alcun processo chimico o trattamento, proprio perché risultano prive di inquinanti e batteriologicamente pure. Al contrario, le acque potabili del rubinetto possono essere prelevate da fiumi, laghi o falde superficiali e possono essere sottoposte a diversi tipi di trattamento.

Dobbiamo tenere in mente che ogni acqua minerale proviene da una fonte di origine e che, prima di sgorgare in superficie, percorre un lunghissimo cammino sotterraneo e tra le rocce. Durante questo percorso, l’acqua trascina con sé una serie di sali minerali  che si vanno ad aggiungere alla sua composizione finale. E’ proprio in base al tipo ed alla quantità di sali minerali disciolti in essa, che l’acqua assumerà proprietà e caratteristiche.

Proprio in base al tipo di sali minerali disciolti nell’acqua (indicati come “residuo fisso”) le acque genericamente definite “minerali” possono essere così classificate:

  • Acque minimamente mineralizzate: si tratta delle acque cosiddette leggere in quanto hanno un contenuto in sali minerali (residuo fisso) molto basso, dell’ordine di 50 milligrammi per litro;

  • Acque oligominerali: sono considerate ottime acque da tavola per il contenuto dei sali minerali che non supera i 500 mg per litro. Proprio per questo motivo sono particolarmente adatte per essere bevute quotidianamente

  • Acque minerali: Il residuo fisso è compreso tra 500 e 1000 mg per litro. La quantità in sali minerali è, quindi, abbastanza consistente e per tale motivo non è opportuno berne in quantità eccessive durante il giorno (è consigliabile non più di 1 litro da alternare con una oligominerale). A seconda del tipo di sali disciolti, le acque minerali possono trovare diverse applicazioni;

  • Acque ricche di Sali minerali: In questo caso il residuo fisso supera i 1500 g per litro, pertanto questa tipologia di acqua deve essere bevuta solo ed esclusivamente a scopo curativo e sotto controllo del medico.

Fatta questa importante distinzione, risulta interessante capire che per ogni individuo esiste un’acqua in particolare che ne asseconda ogni esigenza, sia essa fisiologica o patologica.

Ecco qualche esempio:

  • Se si vuole dimagrire: in generale è opportuno iniziare  una dieta equilibrata (facendosi seguire sempre da uno specialista) ed affiancare un’acqua  leggera oligominerale che favorisca la diuresi.

  • Per chi svolge attività sportiva: in questo caso si perdono molti sali minerali attraverso il sudore; sarebbe, pertanto, consigliabile reintegrarli con un’acqua minerale che contenga  calcio, magnesio, potassio, cloro e sodio. 

  • Chi soffre di digestione lenta: in questo caso sarebbe opportuno bere  un’acqua minerale ricca in bicarbonato; questo sale favorisce la digestione agendo sul fegato e sul pancreas e migliorandone il funzionamento.

  • Per chi soffre di pressione alta: in questi casi l’acqua più indicata è una oligominerale leggera (con pochi sali minerali) che favorisce la diuresi e facilita l’eliminazione del sodio, il principale  responsabile dell’aumento della pressione.

  • Per chi soffre di calcoli ai reni: in questi casi sarebbe opportuno bere un acqua minimamente mineralizzata, così che la scarsità di sali in essa contenuti, possa  facilitare sia l’eliminazione delle scorie che la diuresi.

  • I soggetti a rischio di osteoporosi: in questo caso ed in generale in tutti i casi in cui è presente una di carenza di calcio, è consigliabile assumere acqua mineralizzata ricca di calcio, che riporti sull’etichetta la dicitura “ CALCIO BIODISPONIBILE”.

E l’età?

Anche l’età è un parametro importante per stabilire quale acqua minerale sia consigliata. In genere:

  • bambino: è consigliabile un’acqua medio minerale, ricca in calcio e magnesio;

  • adolescente: è consigliabile un’acqua medio minerale bicarbonato-calcica e magnesiaca;

  • adulto: è consigliabile un’acqua oligominerale in funzione dello stile di vita;

  • donna incinta o in allattamento: è consigliabile un’acqua calcica;

  • donna in menopausa: è consigliabile un’acqua calcica (per prevenire l’osteoporosi);

  • adulto oltre i 50 anni: è consigliabile un’acqua calcica (per prevenire l’osteoporosi);

  • anziano: è consigliabile un’acqua calcica e solfato-magnesiaca.

In tutti i casi descritti ed anche in altre situazioni è sempre, comunque, consigliabile affrontare la scelta dell’acqua da bere insieme al proprio medico, il quale conoscendo l’intera situazione fisiologica e patologica, saprà esprimersi al meglio.

Cosa dicono le etichette?

Ma per conoscere meglio le acque minerali dobbiamo anche imparare a leggerne le etichette.  Oltre al nome dell’acqua stessa, sull’etichetta sono riportate diverse importanti informazioni:

Il luogo di origine, per esempio, ci dice dove l’acqua minerale naturale viene imbottigliata;

Il residuo fisso esprime il quantitativo di sali disciolti in acqua.

Il pH dell’acqua ci fornisce informazioni sull’acidità o alcalinità dell’acqua stessa. A tal proposito è opportuno ricordare che le acque acide sono utilizzate per combattere i problemi digestivi, mentre le acque alcaline vengono consigliate per riequilibrare l’acidità dello stomaco.

La durezza esprime il contenuto di carbonati di calcio e magnesio e si esprime in gradi francesi (°F).  In base alla durezza le acque vengono distinte in leggere e pesanti. A parte l’inconveniente che un’acqua dura origina le incrostazioni dei nostri elettrodomestici, non risulta assolutamente dannosa per la salute.

L’assenza di nitrati viene di norma segnalata sulle etichette delle acque minerali. I nitrati sono generati dagli allevamenti, dai fertilizzanti agricoli e dai rifiuti industriali.

La dicitura “MICROBIOLOGICAMENTE PURA” indica la totale assenza nell’acqua di germi pericolosi o nocivi per la salute.

La temperatura, espressa in gradi centigradi (C°), indica la temperatura di imbottigliamento.

La data di scadenza si riferisce alla data fino alla quale il prodotto mantiene inalterate le sue proprietà.

Qualche consiglio…..

Le bottiglie di acqua devono sempre essere conservate in luoghi freschi e mantenute lontane dalla luce, dal sole e da qualunque altra fonte di calore. Infatti la lunga esposizione al calore può alterare l’acqua fino a provocare disturbi intestinali.

In genere è consigliabile bere l’acqua a temperatura ambiente. Ricordiamo, infine, di guardare sempre la data di scadenza presente sull’etichetta di ogni bottiglia.

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Acqua minerale: si, ma cosa significa?
Domanda di Giulio

Salve Dottoressa,
 
mi presento mi chiamo Giulio e sono uno studente universitario, leggendo il suo articolo mi è sorta una questione che vorrei proporle. Lei ha parlato di acque naturali, oligominerali e delle sostanze che le compongono indicando perfino quali siano le più salutari per gli individui che riscontrano problemi di salute. Però io mi chiedo, ma perchè non ha parlato dei floruri che sono contenuti nella maggior parte delle acque oligominerali naturali? Cioè io facendo alcune ricerche ho riscontrato che l'elemento chimico fluoro ( contenuto nel corpo umano ) ha effetti negativi sul sistema nervoso centrale, determina alterazioni comportamentali e deficit cognitivi. Lei cosa ne pensa?
La ringrazio in anticipo per la visione dell'email.. 

Saluti, Giulio


Acqua minerale: si, ma cosa significa?
Risposta della D.ssa Maiuolo

Salve Giulio,

mi ha fatto molto piacere ricevere questa domanda, in primo luogo perché il suo interessamento ci  conferma che questa rubrica è molto seguita ed in secondo luogo perché mi offre la possibilità di fornirle i chiarimenti che mi chiede.

 

Il fluoro è un elemento assolutamente necessario per la crescita e lo sviluppo di ogni organismo, rendendosi indispensabile nella formazione dello smalto dei denti e, quindi, proteggendoli dal rischio di sviluppare carie.  Inoltre collabora con altri minerali per conferire e garantire stabilità e robustezza ossea. Normalmente il fluoro viene assunto tramite l’alimentazione, ma il suo assorbimento si verifica anche grazie al contributo che le acque minerali forniscono.

In alcuni casi il medico curante consiglia l’uso di acque fluorurate proprio per prevenire o curare problematiche legate allo sviluppo dei denti o alla robustezza ossea.

Come riportavo nell’articolo delle acque minerali (in cui ovviamente non ho potuto citare tutti gli esempi di “acque minerali addizionate”), in ogni circostanza è “consigliabile affrontare la scelta dell’acqua da bere insieme al proprio medico, il quale conoscendo l’intera situazione fisiologica e patologica, saprà esprimersi al meglio”.

Riguardo la sua corretta obiezione circa gli eventuali danni che i floruri possono causare, mi sento in dovere di spiegarle che in realtà questo dipende unicamente dalla concentrazione, nel senso che dosi notevoli di fluoro risultano dannose per la salute. Ad esempio già alla dose di 2.8 ppm (parti per milione) i denti si indeboliscono, se maggiore di 8 ppm si possono verificare disordini della crescita; le 50 ppm addirittura possono causare forme di avvelenamento mortale oltre che danni importanti al sistema nervoso. Per fortuna, tuttavia, il fluoro presente nelle acque minerali non raggiunge queste concentrazioni ed anche quelle ulteriormente fluorurate (con sistemi additivi chimici) non superano la dose di 1 parte  per milione (ppm).

Ringraziandola per il suo interessamento, mi auguro di continuare ad averla come lettore.

 Jessica Maiuolo

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