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Rubrica di Opinioni di Francesco Raspa |
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Missioni impossibili
All’improvviso le missioni militari (di pace) sembra siano diventate un lusso. L’ultimo militare italiano deceduto e per il quale non vi è stata la stessa risonanza mediatica dei primi (ci siamo abituati?), ha fatto sorgere il dubbio che tutta questa necessità di investire denaro pubblico per salvare l’Afghanistan dai talebani non è esattamente la cosa più giusta. Per carità, i talebani meglio perderli che trovarli (l’ultima grande iniziativa è stata quella di riempire di esplosivo una bambina… Allah li abbia in gloria per l’idea…), ma certo gli attuali governanti non brillano per trasparenza. Diciamo che se qualche soldato straniero, italiano o statunitense che sia, debba incorrere nella tragedia della morte, almeno ciò avvenga per una “buona causa”, altrimenti è una tragedia nella tragedia. Nell’ultimo numero in edicola della rivista Internazionale leggo una notizia piuttosto interessante. Il governatore della banca centrale Afgana, tale Abdul Qadir Fitrat è fuggito negli Stati Uniti. Teme per la sua vita. Colpa dei talebani? Macché. Fitrat ha pubblicamente fatto i nomi di coloro che sono responsabili della crisi della Banca di Kabul. In pratica alcuni azionisti della banca hanno sottratto dei soldi alla stessa per investimenti privati all’estero. Tra questa brava gente c’è il fratello del presidente dell’Afghanistan, Karzai. La cosa triste è che a fronte di uno schieramento parlamentare eterogeneo, coloro che stanno ponendo seriamente la questione di un rifinanziamento delle missioni sono proprio i leghisti. Mica il Partito Democratico, che d’altronde con Prodi premier ottenne il rifinanziamento grazie a Berlusconi, visto che all’epoca Rifondazione Comunista votò contro (ah… quanto mancano questi comunisti in questo parlamento di centro, destra o sinistra che sia). La Lega d’altronde ha pressappoco detto: le missioni costano troppo in denaro e vite umane. Notate. Le parole sono pietre, diceva Arrigo Levi. Le parole hanno un senso ben preciso. Così le espressioni. Per cui la Lega antepone i costi materiali a quelli umani. Ma in questo piattume ideologico, per cui se non ci fosse quel furbacchione di Berlusconi tutto teso a gestire gli affari suoi in virtù di una categoria di parlamentari privi di libero pensiero ( e a che serve il libero pensiero a fronte dei privilegi della deputazione) è già qualcosa. Personalmente ho avuto modo di scrivere più volte su questo sito il mio disappunto per le missioni militari. Naturalmente ciò non significa granché, visto che il sottoscritto non è nessuno, ma resta il fatto che grandi voci di dissenso non ne ho mai viste, neanche a livello nazionale, tranne Gino Strada, ma a lui non viene data udienza (è solo un medico che ha creato ospedali nei paesi in guerra, visto che questi paesi sono più forniti di armamenti che di strutture sanitarie). La borghesia illuminata di destra, di sinistra (vabbè… sinistra…), di centro, liberale o cattolica, non si è dannata molto l’anima per esprimere perplessità. Alla fine ci ha pensato la Lega. La Lega… mah!Francesco Raspa
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ARCHIVIO NUMERO 18: Un uomo feroce
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