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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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CHI CI SALVA DALLE TROMBE D’ARIA?
Soverato è stata sfiorata da una tromba d’aria, o tromba marina che dir si voglia. Grazia a Dio, ha cambiato strada, e si è persa nello Ionio senza farci del male. Chi non ricorda le grandi mareggiate del 1971 e ’72? E la tromba d’aria di Catanzaro Lido? E quella di Roccelletta, i cui effetti si vedono tuttora? Il mare è pericoloso, mica solo bello d’estate! Lo Ionio, poi, che è un mare serio, antico, profondo, soggetto ai venti di Scirocco e di Maestrale, e quello di Ponente. “Vent’è terra”, dicevano i nostri marinai per timore del Ponente che porta al largo, e si ripeteva anche di ogni situazione difficile della vita.
E siamo o non siamo vicini al “navifrago promontorio di Scillezio”, cantato da Virgilio nel III dell’Eneide? Di un naufragio degli anni 1930, nel bel mezzo dell’attuale Lungomare, restano le fotografie. Insomma, meglio stare in guardia.
Un tempo, credeva il popolo, c’erano degli uomini di mare che detenevano un potere misterioso, quello di “tagliare la Dragonara”: conoscevano il modo per togliere potenza al drago che veniva dal mare, la tomba d’aria. Si dovevano recitare delle preghiere, e lanciare in mare “u Pana da cena”, quello della funzione del Giovedì Santo, che veniva conservato a questo scopo. Si racconta che lo facesse Rocco Caminiti, il capitano di mare e commerciante che, nato ad Acciarello di Villa San Giovanni nel 1857, venne a vivere a Soverato con il fratello Domenico. A Rocco, che fu anche sindaco, si deve la fondazione della chiesetta di Portosalvo, per un voto durante una tempesta, e l’istituzione della Festa della Madonna a mare; e la canzone in onore di Maria. Con le sue preghiere, e chissà quali incantesimi, domava il mare. Chi scrive ricorda che anche Francesco (Franci) Fragomeni, di Siderno, fratello maggiore di suo nonno materno Saverio, aveva un pari potere sui venti.
Crederci o no? Fate voi: ma non scordate che Shakespeare ci ha lasciato detto che “Ci sono molte più cose in cielo e in terra di quante ne possa sapere la tua filosofia”. E figuratevi in mare.
Ci sarà qualcuno, oggi, che, senza dirlo a nessuno, possiede gli arcani poteri di Rocco e Francesco? Non si sa, ma, speriamo.
Ulderico Nisticò
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