Rubrica di Opinioni di Francesco Raspa

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Pulizia, pulizia, pulizia...

  


Pulizia, pulizia, pulizia. Così si è espresso Roberto Maroni a proposito della ristrutturazione politica della Lega Nord. L’affermazione è molto pesante perché lascia intendere una serie di cose poco carine a proposito dei Lumbard.

Innanzitutto, se c’è questa necessità di fare pulizia… vuol dire che c’era sporcizia. Anzi, pulizia, pulizia, pulizia, vuol dire che c’era sporcizia, sporcizia, sporcizia. E per essercene così tanta o i dirigenti leghisti sono ciechi e del tutto privi di capacità olfattive, oppure sono stati muti e acquiescenti.

In questa vicenda la Lega Nord ha dimostrato alcune cose interessanti. La prima è che un partito oligarchico, guidato da un satrapo, produce inevitabilmente privilegi per i familiari del satrapo e del suo entourage. In un partito che non abbia alla guida un satrapo, i privilegi vengono più democraticamente  distribuiti. Inoltre la Lega Nord ha dimostrato che quando un partito raggiunge il potere, la gestione del potere ingolosisce a tal punto che tutte le buone intenzioni vanno perdute e si diventa opportunisti. Anche l’attuale PD, ex PCI, ha una struttura politica di borghesi affermati e votati a profonde discussioni ideologiche e quasi del tutto privi di una prassi politica “popolare”. I parlamentari del PD si tengono stretti i loro privilegi come quelli del PDL, dell’UDC e similari (solo l’IdV, bisogna ammettere ha votato contro certe elargizioni).

Altro elemento che emerge da questa inchiesta è che i partiti sono macchine d’affari. Tutti i partiti. Leggendo i giornali ci si rende conto che buona parte dei parlamentari sono dei faccendieri. Favoriscono amici per appalti, commesse, lavori, consulenze… e tutte a spese dello stato. Tanto per dirne una, il parlamentare europeo Speroni ha offerto consulenze a Bruxelles a Renzo Bossi. Lasciamo stare il commento su cosa potesse essere interpellato Renzo Bossi. La vice presidente del senato è una leghista segretaria di un sindacato padano del tutto privo di consistenza, ma che ha nominato suo segretario il proprio fidanzato. Il quale è, da quello che si legge, un poliziotto. Ma di queste cose il parlamento deve essere pieno. Persino i parlamenti regionali.

Belsito era un autista. Un autista votato all’ambizione personale. Meridionale. E’ diventato sottosegretario (dico: sottosegretario) e tesoriere della Lega Nord. Ma come è stato possibile? Pagava senza “pezze” giustificative. Ed il bilancio lo faceva una segretaria. Anche io potrei fare il tesoriere in questo modo.

Belsito, Lusi… e chissà quanti altri.

Noi, invece, facciamo i sacrifici. Le aziende falliscono. Imprenditori, artigiani e operai senza stipendio si tolgono la vita, tutte le categorie di lavoratori sono senza rinnovi contrattuali…  .

Ma a noi, cosa ci tocca, solo guardare? Se continua così, io non andrò a votare. Io, col mio voto, non permetterò che qualcuno ingrassi grazie anche a me.

Tanto, sinistra, destra ( e quell’insopportabile “centro”) cosa potranno mai fare per noi?

Francesco Raspa

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