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Rubrica di Salute & Benessere a cura di Filippo Apostoliti |
Numero 27 - Per eventuali Richieste e Consigli scrivere a: info@soveratoweb.it |
Per la forfora c'è un rimedio? Si! Nemica delle relazioni pubbliche, accanto alla sempre fastidiosa alitosi, può essere sconfitta e sparire finalmente dalle spalle, ormai consumate dai continui tentativi di scrollamento. Ma cos’è la forfora? In condizioni fisiologiche, il cuoio capelluto si rigenera alla giusta velocità e la parte morta, sottoforma di squame, viene eliminata quasi senza accorgersene. In alcuni casi può verificarsi che la pelle si rigeneri troppo velocemente e la parte morta sia in eccesso e quindi difficile da smaltire. La forfora è costituita da queste squame di notevole quantità, purtroppo evidenti tra i capelli e sulle spalle. Quali sono le cause? Tutte quelle che in qualche modo possono alterare la rigenerazione del cuoio capelluto. Ad esempio, la secchezza del cuoio capelluto. Dovuta ad una predisposizione naturale dell’individuo oppure all’uso di prodotti come i gel aggressivi e lacche ed anche ad un uso eccessivo di acqua calda nel lavaggio dei capelli e di getti forti di Phon. Anche la produzione eccessiva di grasso (sebo) tra i capelli altera il ricambio della pelle. L’aumento può essere dovuto ad ormoni come il testosterone, al solito stress e, perché no, ad una alimentazione troppo ricca di grassi. Come se non bastasse, c’è poi un fungo (Malassezia) annidato tra i capelli che in presenza di grasso prolifera e rallenta ancora di più la rigenerazione della pelle, aumentando la quantità di forfora. Ma se queste sono le cause, come abbiamo cercato di risolvere il problema? Ogni azienda del settore cosmetico ha preferito una singola soluzione, forse per fini commerciali più pratici, ma i risultati sono stati deludenti. All'inizio c'erano gli shampoo antiforfora, molto aggressivi e a base di zolfo o catrame, che promettevano di eliminare la forfora nel giro di un paio di lavaggi. E' vero, eliminavano la forfora ma portavano via anche tutte le sostanze protettive del cuoio capelluto. Risultato? L'effetto rimbalzo! Dopo due o tre lavaggi al massimo si verificava un aumento improvviso di grasso (sebo) e di croste di forfora. Insomma, il nostro cuoio rispondeva alla mancanza di forfora e grasso producendo più grasso e più forfora. Poi si scoprì il Disolfuro di selenio che agiva rallentando la rigenerazione del cuoio. Sembrava perfetto, ma molte volte la sua azione si rivelava irritante per la pelle e questo portava alla produzione di più forfora. Poi arrivò la volta del Ketoconazolo, un potente antifungino che agiva sui funghi presenti tra i capelli. Si è dimostrato utile per ridurre l'attività della Malassezia, riducendo così la possibilità di un aumento della forfora, ma senza farla sparire. Si passò, quindi agli shampoo oleosi che in qualche modo dovevano "sgrassare" i capelli senza irritare la pelle. Indubbiamente funzionavano, ma pulivano poco i capelli dando sempre la sensazione di sporco. Infine siamo giunti allo Zinco Piritione, presente in tutti gli shampoo antiforfora. Ha una buona azione antifungina e in qualche modo rallenta la rigenerazione troppo veloce del cuoio capelluto. Ma ha risolto il problema? No! Le soluzioni proposte sono risultate sbagliate perché a mio parere nascevano dal tentativo di trovare il sapone giusto per lavare i capelli. Oggi abbiamo cambiato la nostra prospettiva, agendo su diversi fronti e raggiungendo la certezza di mantenere efficacemente sotto controllo il problema. Attenzione! Non possiamo risolvere la forfora che continuamente si crea, ma possiamo tenerla veramente a bada! Quattro sono le regole da tenere presenti. Vediamole in dettaglio e poi facciamo uno schema.
Ecco lo schema che ha consentito di tenere a bada la forfora come si deve con risultati eccellenti dopo quindici giorni. Lunedì Prelavaggio con Sh. delicato. Mercoledì Prelavaggio con Sh. delicato. Venerdì Prelavaggio con Sh. delicato. N.B. Ricordare di lavarsi con acqua tiepida e usare Phon con diffusore. Alimenti Occorre eliminare i cibi grassi come gli insaccati, i formaggi, burro, biscotti, carni tipo hamburger e salsicce, e fritture di vario tipo. Eventualmente aggiungere dell’omega 3 da assumere ogni giorno. A prima lettura può apparire eccessivo seguire uno schema così rigido, ma dobbiamo sempre tener presente che la forfora è una patologia da cui non si può guarire, sempre pronta a manifestarsi ad una caduta di volontà. Però si può tenere a bada, abituandosi a ragionare in termini di cura da seguire con costanza. Fidatevi, quindici giorni e i risultati si vedranno. Forza.
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