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LA MIA PARTE INTOLLERANTE - a cura del Libero Cittadino in un Libero Mondo

Numero 32 - Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it

L’IDIOZIA DELL’ELETTORATO: “ANCHE I CALABRESI ADORANO LA LEGA”

L'Italia ha deciso di affidare il suo destino nelle mani dei sostenitori di Mangano, dei secessionisti padani, dei fascisti pentiti, dei prodotti del pentapartito, che hanno logorato il nostro paese in circa 50 anni di "buon governo". In stile Abacus i dati erroneamente forniti dagli exit pool delle 15.00 hanno illuso, come un miraggio desertico, i sostenitori del serafico Veltroni e del giustizialista Di Pietro. A portarli sulla terra sono stati i risultati ufficiali forniti direttamente dal Viminale e dall'Ipsos, appaltata per l'occasione dal gruppo Mediaset, che opportunamente non ha fornito i deleteri risultati idealizzati dagli exit pool.

Dall'Election Day emerge un dominio nazionale della Pdl, da Courmayer sino a Lampedusa, con un vantaggio netto dell' 8,4% alla camera e del 9 % alla Camera. L'elettorato logoro dal governo Prodi ha affidato i sogni di risveglio nelle mani del camaleontico giullare di corte , Cavaliere Silvio,in grado spot dopo spot, di ammaliare le massaie, i massoni ed i mafiosi di turno.

Sarò ottuso, o forse imbecille, ma non riesco a comprendere come l’italiano medio si fidi di un uomo politico creato e plasmato , dall'esiliato di Hammamet Craxi, il quale per mezzo di colpi di mano e operazioni imprenditoriali discutibili ha conseguito un patrimonio inestimabile, passando dallo scippo Mondadori ai rapporti oscuri con il secondo stato siciliano.

L'analisi dei dati forniti dal Viminale evidenzia il successo stratosferico delle camicie verdi, giustamente apostrofati da Gad Lerner, nello speciale Otto e Mezzo sulla 7. Un dato che deve far riflettere soprattutto l'elettorato meridionale, che confluendo nel Pdl e limitatamente nell'Mpa, si è tramutato in un diretto sostenitore di coloro che odiano Napoli, che spalano sterco verso i siciliani e che quotidianamente considerano i calabresi come dei "cazzoni nullafacenti", per mantenermi sul soft.

La questione monnezza, l'evoluzione della 'ndrangheta, le perepezie di Toto Cuffaro & Co hanno esaltato il sentimento anti-meridionalista dei grezzi sostenitori del carroccio, altezzosi burattini con quoziente intellettivo generalmente inferiore alla media, che sostengono come dei veri e propri coglioni un vessillo dietro il faccione di Maroni

Il dato maggiormente significativo consta nella morte apparente della sinistra, distrutta non dalla diaspora con il PD di Veltroni, bensì dalla mente ottusa di un onnipotente Bertinotti, prima donna dalla retorica operaia ma dall'attitude prettamente cinica e borghese.

Mussi, Pecoraro-Scanio e Diliberto hanno decretato il karakiri del mondo proletario italiano, falsamente rappresentato dai capilista dall'indubbia senso politico, ma estremamente distanti dalle questioni sociali, dalle strade, dagli operai, dalla massaie e dalla gente comune.

Erano i tempi di Enrico Berlinguer, grande uomo oltre ad illustre statista italiana, quando il PCI otteneva un lusinghiero 35%, frutto di una ideologia che accomunava il popolo, emblema di una organizzazione sociale, di un sentimento e di una spirito unitario a favore della fetta più debole della popolazione. Non erano sicuramente i tempi dei dieci mila simboli, delle innumerevoli partizioni della sinistra, dei vari Caleandro e dell'occhialuta D'Angeli, isterica e caparbia ragazzina, capolista di Sinistra Critica, buona per una puntata di “Amici” vecchia edizione.

Un ultima considerazione sul pio "Walter" scottato da risultati insoddisfacenti, che hanno lasciato invariato il dubbio sul futuro del PD.

Il Partito Democratico rappresenta il punto di partenza di una sinistra riformista, giustamente orfana dei duri e cocciuti oppositori della sinistra radicale, che si propone di apportare, in un futuro molto prossimo,  un cambiamento radicale e dell'innovazioni socio-economiche utili all'incremento della mobilità del lavoro, al sostegno delle classi + deboli, allo sviluppo delle piccole-medie aziende ed al progressismo italiano. Si spera che tale progetto non si sfaldi, come un blocco di argilla, nei prossimi 5 anni di opposizione contro il futuro governo Berlusconi, corazzato da un surplus di seggi che garantisce la governabilità, sia al senato che alla Camera.

Si spera che il messaggio inviato in 110 province italiane da Walter, non rimanga limitato al tour in autobus dell'ex sindaco di Roma. Si spera nell'avvenire che la sinistra, la vera sinistra si ricompatti, creando un movimento reale in grado di dare uno scossone decisivo al paese ed una spinta verso il baratro alla solita solfa fornita dal Popolo della Libertà.

La provincia di Catanzaro passa a Wanda Ferro(AN) , per effetto di una mirata ed oculata campagna elettorale, la quale ha distrutto letteralmente le esigue speranze di successo del pacato Pierino Amato. La debacle del PD è figlia del maloperato del governatore Loiero, della Malasanità, dei consiglieri regionali in manette, dell'anonima presenza di Marco Minniti e della patria potestà di Michele Traversa neodeputato.

La provincia catanzarese conferma la fedeltà alla destra, a cinque anni dall'investitura di Traversa, un fortino inviolabile ad un nascente Partito Democratico e ad una sinistra locale che ha ormai perso il lume della ragione, lo spirito delle sezione ed il sentimento di fondo che la guidava nella dura lotta contro la destra intrallazista e mafiosa.

Domani è un altro giorno, purtroppo l'Italia ed i governanti sono sempre gli stessi.

Massimiliano Riverso

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