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Rubrica di Salute & Benessere a cura di Filippo Apostoliti |
Numero 33 - Per eventuali Richieste e Consigli scrivere a: info@soveratoweb.it |
L’uso di sostanze oggi pone forte attenzione e diventa un problema di clinici e operatori della salute mentale in generale che si accingono ad affrontarlo. Si inizia solitamente ad abusarne in giovane età trascinati dalla voglia di provare “cose nuove” e dalla necessità di competere tra amici o compagni di scuola. Chi usa sostanze lo fa per gestire disagi del proprio dominio emotivo arrivando, in situazioni non più gestibili, a sentirne la dipendenza anche fisica e il desiderio incontrollabile di farne uso (“craving”). Il cervello in quanto organo biologico risponde alle sostanze usate in maniera differente. Quello che soprattutto i giovani non sanno, o a cui non riescono a dare il giusto peso, è che il cervello non è fatto per sostenere ripetutamente o abitualmente l’effetto euforizzante delle droghe e dell’alcool generando una condizione di irritabilità cronica. Questo effetto è ben evidente “il giorno dopo” aver usato stimolanti, alcol, amfetamine e quant’altro: i primi sintomi che appaiono sono eccessiva sonnolenza mattutina, mancanza di energia, facile affaticabilità, tendenza al malumore e all’irritabilità, ansietà psichica e fisica, agitazione psicomotoria, difficoltà di concentrazione, difficoltà della memoria a breve termine, disturbi del sonno. Il cervello funziona come un motore chimico. Quando le sostanze fanno girare il motore al massimo, o comunque tendono ad accelerare rapidamente per produrre euforia si instaura una condizione per cui il nostro cervello inizia a produrre in modo anomalo i propri neurotrasmettitori senza seguire un “orologio chimico” ben preciso. Tale alterazione si esplica nei confronti della sintesi e del metabolismo di alcuni neurotrasmettitori quali serotonina, dopamina e noradrenalina deputati al funzionamento psichico e implicati nell’eziopatogenesi di malattie mentali severe quali Disturbo Depressivo Maggiore, Disturbo Bipolare, Schizofrenia e Disturbi severi della Personalità. Se l’uso è massiccio, o ripetuto a breve distanza, si crea un “debito” chimico, ovvero alcune zone del cervello non hanno più carburante per funzionare a dovere, pertanto si assestano su una funzione alterata, ridotta di solito o comunque fortemente sbilanciata creando disagi psichici sino ad arrivare a disturbi mentali conclamati. Se la persona insiste con l’esposizione alle sostanze, si possono verificare dei cambiamenti ancora meno elastici, che corrispondono a modificazioni cellulari e strutturali ancora ben più gravi. In casi estremi, come nelle intossicazioni da metamfetamine, si può verificare anche questo, cioè una perdita vera e propria di sostanza cerebrale. Le variazioni del tono dell’umore appaiono come primi sintomi e questi soggetti appaiono fortemente irritabili con tendenza al malumore e per ovviare a tale condizione psicopatologica cercano ciclicamente di darsi una “spinta” euforizzante con il ripetuto uso di sostanze che non fa altro che cronicizzare il problema e slatentizzare condizioni morbose. Quindi è possibile arrivare sino a disturbi dello spettro schizofrenico quali disturbo psicotico indotto da sostanze, esordi psicotici nei quali i sintomi predominanti risultano essere invece ancora ben più gravi come deliri (di persecuzione, di riferimento e a volte di grandezza) e allucinazioni soprattutto uditive e/o visive (fenomeni dispercettivi). Le droghe leggere. Paradossalmente, i danni più gravi e più persistenti su altre funzioni le producono con maggiore probabilità le droghe cosiddette leggere. Pertanto non ricevendo più “l’effetto benevolo” e desiderato il cosiddetto “sballo” si tende a “cambiare sostanza arrivando fino all’uso di sostanze quali cocaina, eroina e abuso cronico di superalcolici. Ciò comporta una cronicizzazione del disagio psichico rispetto al quale è necessario l’intervento tempestivo di figure specializzate che adotteranno misure preventive di tipo integrato (farmacologico e/o psicoterapico). In quanto medico della salute mentale cerco con impegno e dedizione di sensibilizzare tutti attraverso l’informazione scientifica circa gli effetti dannosi delle sostanze d’abuso in generale. Dott. Francesco Corasaniti
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