Rubrica di Opinioni di Francesco Raspa

Numero 34 - Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it


Su Monti mi sono sbagliato…

  


Sia chiaro, non è certo un mio convincimento. Tutt’altro. E’ una affermazioni di Bersani, mica di uno qualunque in politica, letta il 10 Gennaio, sul sito di Repubblica (L’Huffinghton Post). Meglio tardi che mai. Ma la questione è un’altra.

Io, semplice cittadino, privo di malizia politica e povero di tatticismi nei miei ragionamenti, che non fosse il caso di fidarsi di Monti me ne ero accorto subito. E non sono certo un lungimirante politologo. Il triste e cupo ragioniere, sponsorizzato dai salotti europei, gli stessi che prima coccolavano Berlusconi e Sarkozy  giubilato nel suo paese, non l’ho mai visto come l’uomo della provvidenza, né come un acuto stratega che ha cercato di risanare i conti. A tagliare, aumentare le tasse, fare finta di niente dei disagi sociali, non ci vuole alcuna abilità. A governare come ha governato Monti è capace chiunque.

Diverso sarebbe stato il lavoro di un capo del governo capace di risanare i conti mettendo mano agli sprechi. Allora sì che abilità, senso dello Stato e del rispetto verso le sofferenze di milioni di cittadini, capacità e coraggio personali avrebbero potuto dimostrare le vere doti di un uomo politico. Però, Monti non lo era, non lo è, né lo sarà mai. E’ un triste e cupo ragioniere forte di un sistema che fa nascere nei salotti gli uomini di governo.  Tant’è che oggi il Monti candidato esprime giudizi sulla pochezza altrui e promette di abbassare le tasse che ha appena alzato. Alla faccia di un povero e inconsistente PD che ha avallato con incredibile ottusità il sistematico scempio sui redditi dei lavoratori italiani. Un povero PD che lascia a Berlusconi l’opzione della eliminazione dell’IMU, invece di cavalcare la battaglia. Quasi che gli strateghi del PD non si rendano conto che è un atto di vera e propria pirateria pagare le tasse sulla prima casa (a meno che uno non possegga un castello).

E poi a cosa sono servite le primarie? A favorire la candidatura di Rosi Bindi in Calabria? E quale mentalità, quale cultura politica c’è dietro a tutti quei calabresi che sono andati a votare Rosi Bindi? E’ la stessa cultura e mentalità politica che permette ad un partito come l’UDC di avere, in Calabria, una percentuale di voti che nelle altre regioni d’Italia Casini se li sogna. Che tristezza il centro sinistra.

 Francesco Raspa

 

Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it


   
   

ARCHIVIO

NUMERO 33: Hitler inginocchiato nel ghetto di Varsavia
NUMERO 32:
Balotelli & soci
NUMERO 31: Dell'inutilità delle primarie italiane
NUMERO 30:
Femminicidio
NUMERO 29:
I compiti per le vacanze
NUMERO 28:
Pulizia, pulizia, pulizia...
NUMERO 27: I giovani comunisti di Petrizzi
NUMERO 26:
Sono senza gasolio
NUMERO 25: Il capro espiatorio
NUMERO 24: Ci saranno sacrifici...
NUMERO 23:
La rivoluzione ...
NUMERO 22:
Roma ladrona ...
NUMERO 21:
La tigre della Siberia
NUMERO 20: Questo è proprio un cretino
NUMERO 19:
Missioni impossibili
NUMERO 18: Un uomo feroce
NUMERO 17:
Proposta indecente...
NUMERO 16: Non è un paese per donne
NUMERO 15:
Il manifesto elettorale di Anna Maria Paoletti
NUMERO 14: Il manifesto elettorale di Umberto Bortolotti
NUMERO 13: A proposito di: Mi proverò a cantar
NUMERO 12: Il manifesto elettorale di Antonello Gagliardi
NUMERO 11: Vittorio Sica come l'avvocato poeta
NUMERO 10: Il manifesto elettorale di Antonio D'Amato
NUMERO 09: Il Borbonico stizzito
NUMERO 08: Il manifesto elettorale di Francesco Francavilla
NUMERO 07:
La ''Fiera dell'Est'' diventa ''Alla Festa di Arcore''
NUMERO 06: I Professori ed i libri comunisti
NUMERO 05:
Precisazioni sull’articolo Taverniti/Marchionne
NUMERO 04: Taverniti come Marchionne?
NUMERO 03: Quando i naufraghi eravamo noi
NUMERO 02: Via gli Italiani dalla Svizzera
NUMERO 01: Gli impedimenti dirimenti

Soverato Web.Com
SoveratoWeb.Com - Il Portale di Informazione del Soveratese