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Il corsivo del vicedirettore di
«Calabria Ora» Davide Varì Dice Legambiente che «i turisti scappano dalla Calabria». E dicono i giornali che «il mare calabrese è una cloaca e che quindi, loro, i turisti, fanno bene a scappare». Noi di «Calabria Ora» abbiamo fatto qualche telefonata per cercare di capire se tutto questo è vero. Abbiamo chiamato alberghi, villaggi e campeggi di tutta la Calabria e siamo andati a vedere in che condizioni è il mare. Ecco, secondo i nostri albergatori non solo i turisti non scappano - le presenze sono grosso modo come quelle degli anni passati e in alcune zone è andata anche meglio, molto meglio - ma anche il mare è bello come sempre. Certo, ci sono alcuni punti critici: zone in cui il mare è sporco. Ma chi parla di cloache forse non è mai stato nella riviera romagnola. Ecco, in confronto a quelle zone il nostro peggior mare è come i Caraibi. E allora qual è il punto? Il punto è che tra i calabresi c’è sempre una certa dose di autolesionismo, una tendenza a dipingere la propria Terra come la peggiore del mondo. Ma non basta: sparare contro il mare, contro l’unica e più importante industria calabrese non può essere un semplice caso. A noi di «Calabria Ora», che siamo sospettosi, viene infatti il dubbio che dietro questa campagna di stampa ci sia lo zampino di qualcuno, il dubbio che ci siano strani interessi per gettare fango sulla Calabria. «A pensar male», diceva Andreotti; «si fa peccato ma spesso s’indovina». Davide Varì
Turismo, quando a trionfare sono i fatti Caro vicedirettore Varì,
Perché lo fanno? Beh, per tanti motivi: per interessi economici, per invidia, e tanto altro ancora. Insomma, predicano «superiorità» rispetto a tutto ciò che li circonda e non sanno che così facendo - come insegnano i grandi psicologi - manifestano non solo un disagio profondo ma proprio la loro inferiorità. Chi riescono ad abbindolare quando parlano di «mare-cloaca» in Calabria? Soltanto gli sciocchi, quelle persone che non guardano il mondo con i lori occhi e si lasciano convincere da ciò che dicono gli altri. Di persone credule, purtroppo, al Nord ce ne sono tante. Lo dimostrano i fatti di tutti i giorni, i raggiri e le truffe che avvengono. La credulità strutturale, si sa, è spesso presente in individui la cui intelligenza o è un po’ limitata dalla nascita o si è deteriorata con l’età o in seguito a qualche malattia. Queste persone conducono una vita quotidiana all’apparenza normale ma rimangono molto vulnerabili a ogni nozione sconosciuta. Il messaggio menzognero dipende poi dall’autorità del bugiardo. Ecco perché se una cosa la dice - ad esempio - il ministro tal dei tali, le persone ingenue spesso corrono facilmente il rischio di crederci per davvero. Non esiste truffa o menzogna, al mondo, senza una vittima credula. In genere, si approfitta della credulità dei loro elettori o fans, facendo leva sulla vanità, sull’orgoglio, sull’avidità o sulla brama del possesso, soltanto per raggiungere i propri fini. Tuttavia, per loro sfortuna, non sempre - come si vede - ci riescono. Sullo stesso numero di «Calabria Ora», infatti - da un altro articolo, sempre di prima pagina - apprendo che il tentativo di «boicottaggio al mare di Calabria» messo in atto in vista di quest’estate «è pienamente fallito». Sicché, le tante campagne contro la nostra regione si sono alla fine rivelate vane. Alziamo i calici! Alla faccia dei detrattori. I fatti, ancora una volta, sono riusciti a smontare le menzogne! Vincenzo Pitaro
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