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Rubrica di Salute & Benessere a cura di Filippo Apostoliti

Numero 38 - Per eventuali Richieste e Consigli scrivere a: info@soveratoweb.it


   
Il presente articolo ha carattere divulgativo e non consultivo. Non può e non deve sostituirsi al rapporto paziente  – medico, che rimane l’unico interlocutore per la corretta diagnosi e terapie delle patologie trattate.

Il sesso visto dalla Scienza

La Scienza cerca continuamente di svelare i misteri del sesso, di varcare quella soglia di intimità nella coppia, di comprendere se le stesse regole che vigono nella società valgono anche sotto le coperte. A patto di farlo però questo maledetto sesso!

Sarà per la continua necessità di affermare la parità fra i sessi o perché di sesso se ne parla troppo (sono anche io caduto nella trappola?) ma questo anno le ricerche universitarie sull’argomento sono veramente tante, segno che forse i due partner hanno qualche difficoltà ad incontrarsi.

Ho provato a riassumerle. Buon divertimento.

Quando è sesso?

Esiste la convinzione tra molte persone che determinati comportamenti, come i rapporti orale ed anale, non appartengano alla comune sfera sessuale, ma siano altro secondo lo studio pubblicato su Sexual Health dai ricercatori del Kinsey Institute dell`Indiana University di Bloomington, negli Usa.

L’analisi mette in evidenza che non esiste una definizione precisa di rapporto sessuale e dimostra che solo nei pochi casi in cui i partner abbiano avuto il “coraggio” di definire tutti i comportamenti, che rientrano nel rapporto sessuale, la coppia ne ha tratto giovamento. 

Nella ricerca si fa l’esempio di Clinton che sostenne di non avere avuto un rapporto sessuale con la sua stagista perché si trattava solo di un gioco col sigaro o di rapporti orali.

Al termine dell’esperimento si è notato che il 30% dei partecipanti non ritiene il sesso orale un comportamento sessuale, il 20% non ritiene tale quello anale, e l’89% non considera sesso se non si arriva all’orgasmo. 

La conclusione ovvia è che meglio parlare e dirsi quel che si intende fare e che ogni forma di piacere può, se entrambi lo decidono, rientrare nella sfera dei comportamenti sessuali. 

L’approccio al sesso è identico?

Se l’unica condizione al sesso felice è dialogare, c’è da chiarire se l’approccio al sesso sia identico per entrambi…gli utilizzatori finali.

Secondo un’analisi dell'Università del Michigan di Ann Arbor (Stati Uniti), pubblicata da Current Directions in Psychological Science, non esiste più un diverso atteggiamento dell’uomo e della donna nei confronti del sesso. L’idea che l’uomo pensi molto di più al sesso e le donne siano meno interessate cade di fronte ad una serie di analisi dei comportamenti delle coppie solide quanto di quelle incerte.

Il problema sarebbe esclusivamente di comunicazione perché gli uomini ritengono a torto che la donna possa avere voglia solo se correttamente stimolata, altrimenti preferirebbe starsene in panciolle sul sofà.  Ma allora è veramente un problema?

Discutere di sesso è un problema?

Si è spesso pensato che i maschi non vogliano parlare dei propri problemi a causa di un imbarazzo o per evitare di apparire deboli di fronte alla partner.

Oggi si ritiene che i maschi siano meno propensi a parlare di sesso, ritenendo inutile ogni parola in materia, meglio i fatti.

A dimostrarlo è uno studio pubblicato dalla rivista Child Development condotto dagli psicologi dell'Università del Missouri di Columbia (Stati Uniti).

La ricerca confronta aspettative di 2000 tra bambini e adolescenti e rileva che le ragazze vorrebbero discutere dei problemi e che questo le aiuterà ad essere capite, amate e a sentirsi meno sole, mentre i ragazzi pensano che questo li porterebbe in seguito ad assumere comportamenti diversi e lontani dalla loro vera natura.

Forse, aggiungo io, meglio parlare sul sofà senza escludere altri approcci.

Le donne se lo chiedono.

Meglio parlarne, dicevamo, perché le donne comunque se lo chiedono cosa vogliono gli uomini. E la loro risposta è un flirt occasionale.

Quando devono scegliere, infatti, il maschio predilige l’incontro svelto mentre le donne preferiscono ancora la classica cena romantica.  

Lo sostiene una ricerca condotta da Carolyn Bradshaw, una ricercatrice della James Madison University in Virginia, che ha condotto una intervista a circa 300 studenti. Lo studio dimostra che le ragazze vanno in cerca di una storia stabile e sono spaventate da partner insensibili. I ragazzi preferiscono l’indipendenza e sono spaventati  da partner che cercano relazioni durature, ma sono consapevoli che per “accalappiare” devono mostrare interesse per un futuro possibile della coppia.

I tempi sono diversi?

Ammettiamo pure che il maschio voglia prendere in considerazione la possibilità di affrontare ogni cosa come si deve, dovrà ricordarsi che i tempi nei due generi non sono gli stessi.

La donna ha una infanzia più corta e una adolescenza più lunga.

Il calcolo è stato effettuato  da uno studio della Copenhagen University Hospital (Danimarca) condotto da Anders Juul, da cui emerge che tra le cause dell`anticipo della pubertà possono essere annoverate l`aumento dei tassi di obesità giovanile, la scarsa attività fisica e alcune sostanze chimiche più in uso rispetto al secolo scorso, come il bisfenolo A contenuto in alcuni tipi di plastiche ( presente un tempo nelle tettarelle dei biberon e oggi escluso.).

Secondo la ricerca, la pubertà inizia 5 anni prima e lo sviluppo del seno compare in media tra i 9 e i 10 anni, in media prima di venti ai fa.

Una pubertà anticipata porta, secondo lo studio, le ragazze a dover affrontare i problemi adolescenziali e del sesso prima dei rispettivi ragazzi della stessa età. Questo contribuirebbe a far sentire ancora più sole le ragazze in campo sessuale. 

Dopo la prima esperienza?

E quando finalmente i due generi hanno parlato e si incontrano, che succede?

Eva Lefkowitz, ricercatrice della Penn State University (Usa) in un articolo pubblicato sul Journal of Adolescence mostra che dopo la prima esperienza sessuale l'uomo tende a vedersi più attraente, mentre la donna si piace di meno. Addirittura, dalle interviste si evince che poco prima del primo rapporto le ragazze si sentono sempre più belle e i ragazzi meno attraenti, dopo si ha una inversione di tendenza con i maschi che ringalluzziscono e le femmine che si buttano giù. 

Ma se questa è la prassi, mi verrebbe da chiedere a che età la donna comincia a riprendersi.

A che età farlo?

A questa domanda risponde una ricerca dell`Università del Texas pubblicata sulla rivista Personality che fissa tra i 30 e i 40 anni il momento più appagante per il gentil sesso. Secondo l’esperto David Buss è l’orologio biologico delle donne che accelera ad aumentare il desiderio sessuale delle donne portando ai 40 anni il massimo del piacere.

Un po’ sconfortante per il maschietto che magari vuol divertirsi un po’ prima. Anche perché sembra che la ricerca non prenda in considerazione un altro fattore, temibile agli occhi di un uomo: il ciclo mestruale.

Ciclo mestruale e sesso?

Già perché durante l’ovulazione la donna è più diffidente nei confronti degli uomini.  Uno studio pubblicato su Psychological Science, dagli psicologi della Michigan State University (East Lansing, Stati Uniti), afferma che il comportamento nei confronti degli uomini, da parte delle donne, cambia a seconda della fase del ciclo mestruale. Secondo la ricerca, nel periodo di massima fertilità la donna percepisce per sé un inconscio pericolo di aggressione sessuale e da qui il tentativo di difendersi dall’uomo.

Conclusioni

Le ricerche fin qui elencate convergono tutte su un punto. Il sesso è visto ancora come un tabù, una sorta di campo minato nel quale avventurarsi a proprio rischio.  Accade perché se ne parla in modo scorretto e strumentale, in particolare per aumentare l’audience televisiva, per attrarre l’attenzione a fini pubblicitari o peggio perché si vuole a tutti i costi separare i sessi.

Il motivo della separazione? Secondo Terrey Form, accade perché la separazione facilita chi vuol influenzare le menti dei giovani consumatori, che altrimenti dialogando sarebbero meno suggestionabili e magari meno alla moda.

Si cercano problemi che di fatto non esistono perché il sesso è naturale come mangiare e respirare.

Reinterpretando un aforisma, di Wilde, direi: Nulla è pericoloso quanto l’essere troppo moderni, si rischia di diventare improvvisamente troppo moderni.

E vuoti, aggiungo io. Meglio essere se stessi e scoprire il sesso con la persona che si ama, possibilmente senza telefonare alla questura se avete pruriginosi problemi. Chiaro?

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Il presente articolo ha carattere divulgativo e non consultivo. Non può e non deve sostituirsi al rapporto paziente  – medico, che rimane l’unico interlocutore per la corretta diagnosi e terapie delle patologie trattate.

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