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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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LA DEGENERAZIONE DEL TERRITORIO
Un caso, per esempio l’ultimo omicidio duplice di Chiaravalle, preso da solo è soltanto un caso. I giudici “aprono un fascicolo”, i carabinieri o la polizia indagano, prima o poi si trova un colpevole, inizia un processo, dopo qualche anno qualcuno viene condannato, intanto c’è l’indulto, eccetera. Ecco cosa succede, mica solo a Chiaravalle, caso per caso. Quando i casi sono tanti, la situazione è molto più complessa, e non si può risolvere un pezzo alla volta. E lo sono, eccome.
La triste verità è: fino a venti, anche quindici anni fa, il Soveratese era una zona tranquilla, e abbastanza benestante. Restavano ancora alcune delle antiche attività economiche vere (commercio, agricoltura, artigianato, persino il turismo), oppure, alla peggio, dilagava ogni forma di assistenzialismo demosocialista degli anni 1980: ospedali, uffici, scuole... e si trovava da campare con scarsa prestazione d’opera. Da un decennio, mente turismo, commercio, agricoltura morivano senza resurrezione, è finita anche l’assistenza, e con essa gli ammortizzatori sociali avvelenati e corruttori. Cioè, non abbiamo né il buono né il malvagio, e, in un’area terribilmente impoverita, molti si arrangiano come possono: uno spaccio, un’estorsione...
Da questo, le violenze, i tagli di boschi, le uccisioni, gli incendi di automobili, i vandalismi, le risse tra giovani, il rogo del municipio di Chiaravalle, la bomba a quello di Soverato... Questo si sa, e c’è tanto altro che si tace. E molto raramente i rei vengono scoperti e sbattuti in galera.
Bisogna prendere provvedimenti, e non caso per caso, ma di fronte al problema tutto assieme. E siccome il problema sta diventando straordinario, occorrono straordinari provvedimenti. E quali? In attesa di una riorganizzazione del sistema produttivo e del contesto sociale (si deve fare, ma occorrono anni), urge un’attività rapida e maschia di repressione di ogni illegalità, e, soprattutto, di prevenzione. I birbaccioni devono sentirsi il fiato sul collo non quando commettono un reato, ma prima, sempre, qualunque cosa facciano o anche non facciano. Tanto, non sono certo “innocenti fino a sentenza definitiva”: queste belle frasi, lasciamole ai film americani.
Il territorio va controllato con decisione. I modi, non devo suggerirli io, ai comandi di carabinieri e polizia. Uno però mi permetto di portarlo alla loro attenzione: gli assassini di Chiaravalle siano acciuffati subito, chiusi nel più buio carcere, e gettata via la chiave. Se entro pochi giorni leggerò questa notizia, allora pure io passerò un inedito momento di “piena fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine”; se no, continuerò a ritenere, come ritengo ora che scrivo, che la loro azione sia inadeguata alla degenerazione del nostro territorio.
Ulderico Nisticò
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