Soverato Web | Solidarietà al dott. Apostoliti

Per quanto possa apparire retorica vorrei esprimere la mia solidarietà al dott. Apostoliti. In verità, l’unica cosa che ho capito è che la rubrica non può andare avanti per ragioni di natura legale, che altrimenti non ci sarebbe alcuna altra motivazione. Suppongo vi sia stata una ingiunzione o qualcosa di simile e tutto questo perché il dott. Apostoliti non può “raccontare le patologie”. Mi domando e pongo il quesito agli esperti, quale sia il reato. Ovvero: “Perché non si possono raccontare le patologie?”.

Mi viene in mente una curiosa vicenda di molti anni fa. Vi ricordate la pubblicità dell’amaro Montenegro e del veterinario che andava in giro a salvare animali e dopo gli veniva offerto l’amaro? Bene, quella pubblicità fu osteggiata dall’ordine dei veterinari al punto che oggi, l’amaro in questione, salva improbabili concertisti bloccati in mezzo al lago. C’è da sperare non avvenga una azione legale dei musicisti… o dei laghi.

Ciò che il dott. Apostoliti ha fatto nei suoi articoli è una operazione molto diffusa nell’editoria, cioè la “divulgazione”. Intendo quel tipo di scrittura e di informazione che traduce in modo comprensibile a tutti, concetti, procedimenti, teorie più complesse. La divulgazione in questo senso non è una banalizzazione. Al contrario. E’ arte difficile rendere chiaro a tutti ciò che è chiaro agli esperti.

E’ vero che Leonardo da Vinci pare (e sottolineo il “pare”) abbia detto una volta: “Non insegnare. Sarai l’unico a possedere le tue conoscenze”. Tant’è che nella bottega dell’illustre artista non è fiorito alcun genio. I suoi aiutanti pare fossero piuttosto mediocri.

Ora, non credo che i medici del territorio temano che qualcuno gli rubi il mestiere o sveli qualche arcano mistero, per cui mi risulta molto curiosa, ma anche preoccupante, questa azione legale (suppongo) contro una buona rubrica.

Mi piacerebbe avere l’opinione di qualche dottore in medicina. Cosa ne pensa. Che giudizio dà a proposito di questa limitazione, ecc. ecc.

Chissà… uno di questi giorni, qualche giornalista dell’ordine dei giornalisti mi impedirà di scrivere articoli su Soveratoweb, visto che io non solo non sono iscritto all’ordine, ma non sono neanche “pubblicista”.

Se sarà il caso si potrebbero inviare delle mail di protesta all’ordine dei medici. Perché no?

Diceva Luigi Einaudi: Non esiste libertà se non esistono uomini liberi”.

Francesco Raspa

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