|
| |
Numero 66 - Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it |
San Vito Jonio, tra scienza e fede col fisico Zichichi La dimensione «metafisica» della fede riesce oggigiorno a sopperire ai manifesti limiti della scienza? L'uomo del XXI secolo si pone sempre più frequentemente di fronte a questo tipo di domanda, cercando di evitare quello stato di «smarrimento» che, in casi estremi, lo porterebbe addirittura a «perdere se stesso». Ma in quale altro modo, se non attraverso la fede, ogni essere umano («pensante», come direbbe Pascal) può iniziare il proprio cammino interiore verso la ricerca di un Ente supremo? La scienza, a dire il vero - nonostante i notevoli progressi compiuti nel secolo scorso - si rivela sempre più impotente a dare risposte esaustive sulle origini della vita e dell'intero universo. E allora? Secondo il pensiero (pur sempre rispettabile) di alcuni scienziati internazionali esisterebbe anche una terza via che, in un certo senso, potrebbe condurre al superamento della classica antinomia scienza-fede. Sarebbe, a loro dire, la «via iniziatica», più vicina all'intimità dell'uomo. Una «via» che non preclude, ovviamente, l'appartenenza a una confessione religiosa in senso stretto. Insomma, quello tra scienza e fede è (e resta) un dilemma vecchio quanto il mondo, opportunamente differenziato (se vogliamo, da diversi punti di vista) ma con un denominatore che alla fine mette tutti d'accordo: la dimensione metafisica della fede, appunto, e i limiti della scienza. L'argomento, estremamente interessante, intanto, sarà il leit-motiv di un incontro (previsto per sabato 14 aprile, a San Vito sullo Jonio, in provincia di Catanzaro) con un personaggio altrettanto d'eccezione: lo scienziato Antonino Zichichi, uno dei fisici più famosi e stimati a livello mondiale, autore di oltre mille pubblicazioni , nonché attuale professore emerito presso la facoltà di Fisica dell'Università di Bologna. Nella sua lectio magistralis, l'illustre scienziato trapanese spiegherà sicuramente il suo «modo di vedere le cose», sia come uomo che come fisico, partendo dalla «risposta» (più significativa) che egli stesso ha già dato in uno dei suoi più recenti volumi, edito da «Il Saggiatore» e intitolato, per l'appunto: «Perché io credo in Colui che ha fatto il mondo». «La contrapposizione tra fede e scienza», premette il fisico Zichichi, «rappresenta uno dei dilemmi più laceranti del nostro tempo; un dramma che conobbe il suo primo atto controverso con Galileo Galilei». Tuttavia, a tutt'oggi, aggiunge lo scienziato, «le conquiste della scienza non oscurano affatto le leggi divine, ma - al contrario - le rafforzano. Non esiste infatti alcuna scoperta scientifica che possa essere usata al fine di mettere in dubbio, o negare, l'esistenza di Dio». - Vincenzo Pitaro © Gazzetta del Sud • pag. Cultura di giovedì 5 Aprile 2012 Archivio: www.gazzettadelsud.it © www.vincenzopitaro.it • twitter: @laltracalabria
Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it |
SoveratoWeb.Com - Il Portale di Informazione del Soveratese
|