IL FANTASMA DEL FABBRO

Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò

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RISVEGLIO DOPO IL SOGNO DI MEZZA ESTATE

 Alla festa della Madonna a mare c’era davvero tanta gente: onore e merito del Comitato, che, come ogni anno, c’è riuscito alla grande. Come ogni anno dal 1906, tanta gente. Dite voi, ti ci metti anche tu, a spararla grossa? No, tranquilli, non sono mica un millantatore di migliaia e migliaia. E poi, che c’entra la Madonna a mare con il turismo? Assolutamente niente: è la nostra festa, la nostra processione, la nostra Fede; se c’erano anche dei forestieri, benvenuti; ma non ci passò mai per la mente, a noi del Comitato, che stessimo mettendo assieme un’attrazione turistica. Per caso, per tutt’altri motivi, la gente però c’era. Tutti contenti come ai bei tempi!

 Poi io, lunedì mattina di buonissima ora, uscii a spasso con Ugo, e, guardandomi a sinistra e a destra, vidi tanti, ma tanti, ma tanti parcheggi vuoti, sia blu sia bianchi sia senza manco le strisce, e chiesi ad Ugo: “Ma, Ughetto, di grazia: tutta le gente che c’era ieri sera, stamani dov’è?”; e Ugo, a colpi di coda, mi ha risposto che stanno a Cenadi, Davoli, Montepaone, Cardinale... il 90% sono cittadini di quei ridenti borghi; un 10 saranno anche turisti; uno 0,5, degli addirittura 350 posti letto che conta Soverato.

 Il turismo, amici miei, non si misura a giornate eccezionali e qualche sabato e domenica, si misura proprio a lunedì mattina: se i parcheggi sono ancora pieni, vuol dire che la gente abita a Soverato; se sono vuoti, vuol dire il contrario. E non si misura a bagnanti, ma a coperti nei locali e a letti caldi la notte. Se poi domenica 9 qualcuno ha mangiato le “pizzette a 1 euro” (testuale) in un centralissmo ristorante, o bevuto la birra a 0,50 al carrettino, e me lo chiamate turismo, allora quando io vado in bici lo chiamo Giro d’Italia, e mi vanto che l’ho vinto pure.

 Non è turismo, il nostro: è flusso. Se vogliamo che torni turismo davvero, bisogna urgentemente fare due cose:

1. Tappare la bocca agli sparafrottole e ai bambinoni da “quanta gente sul Lungomare”;
2. Sederci, a settembre, a riflettere sul serio, da adulti, da persone serie.

 Non succederà, statene certi; e continueranno a credere di essere la Rimini del Sud e la Taormina del Nord; come i baroni di paese morti di fame, che vantano il nonno duca e l’antenato re, e comprano la mortadella a credito. Finché gliela danno.

Ulderico Nisticò

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