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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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ANCORA SUL CASO SOMBRERO
Gli insipienti di dividono in quelli che lo sono e quelli che lo fanno. Uno che legge il mio pezzo sul caso Sombrero in cui proclamo che nei particolari non entro e mi lasciano del tutto freddo, e scribacchia di autorizzazioni e scartoffie, non è di quelli che lo fanno, ma lo è: è proprio scemo; e due volte, se pensa che io vada ad intervistare Questo o Quello su non so che; o che io faccia il comodo di Pinco o Palla. Al poveraccio, come al solito anonimo, faccio sapere che del caso in sé non m’importa un accidenti, non ne so, e non ne voglio sapere. Ho scritto che la Giustizia ha smontato il lido la mattina e lo ha rimontato la sera; quindi o si sbagliava la sera, o si sbagliava la mattina, e molto difficilmente, facendo due cose opposte, può avere ragione in tutt’e due. In più, l’operazione e lo spiegamento di forze in pieno giorno e vigilia di Ferragosto gettano ulteriore discredito su Soverato. Tutto qui, e del resto non me ne impipa un bel nulla. Vorrei sapere come sono andate davvero le cose, e che accadde dalla mattina alla sera per cambiare idea. Ma non me lo dirà mai nessuno, e io continuerò nella mia sfiducia nella Giustizia intesa come apparato di uffici e persone. Uno scherzo del genere potrebbe capitare a chiunque di noi, anzi è capitato già a parecchi a Soverato e nel resto d’Italia.
Ulderico Nisticò
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GIUSTIZIA CANICOLARE
Una bella mattina di quasi Ferragosto, Soverato divenne teatro di una di quelle operazioni di polizia che non si vedono nemmeno nei film più polizieschi: decine di agenti di ogni Arma e Corpo, sia di terra che di mare (pare che al largo fosse pronto ad intervenire un sottomarino), mentre aerei ed elicotteri scaldavano i motori, caso mai si fosse reso necessario un lancio di paracadutisti. E con i miei occhi vidi uscire a frotte i bagnanti, e mi parve un’incursione israeliana a Gaza; e mucchi di ombrelloni furono caricati su automezzi incaricati di deportarli. Chissà quale orrendo reato, mi chiesi io, quali misteri del crimine? E immaginai trattarsi, come minimo, di stragi, di riti satanici. Giustizia è fatta, pensò qualcuno, dura lex sed lex.
D’altro canto, pensavo, un colpo micidiale addosso al poverissimo turismo soveratese, già falcidiato dalla crisi e dall’incapacità degli operatori: a parte le bufale di migliaia e migliaia! E come faranno, poveri bagnanti cacciati dal lido?
Niente paura: due o tre ore dopo, ecco lo stesso film a ritroso. Gli ombrelloni tornano al loro posto, legale o meno che sia; i bagnanti ritrovano l’ombra. E una gigantesca risata si abbatte sulla Giustizia in genere. In genere, dico: non tentate di spiegarmi che l’articolo 666 di un Codice qualsiasi, e l’articolo 44 gatti di un altro, e il comma 23, e la sentenza del giudice di pace di Fontanasecca... Non ci casco, nel trucco sofistico dell’analisi. Io, uomo semplice, procedo per sintesi, e penso le seguenti cose:
- o ha ragione il giudice della mattina, o ha ragione il giudice della sera: uno dei due, si sbaglia; infatti, se quello che ha ordinato il sequestro era davvero convinto, non doveva essere così facile vincere il ricorso o qualcosa di simile;
- chi si sbaglia, sbaglia perché la legge è complicata, o perché non s’intende di diritto? O sarà il caldo della Canicola che mi fa sragionare? Me, dico.
- la suddetta Giustizia, di solito lentissima, si è rivelata improvvisamente rapida: complimenti!
- chi pagherà le spesucce dell’avantindrè degli ombrelloni, eccetera?
- chi pagherà per il danno d’immagine alla vigilia di Ferragosto? Nessuno, come al solito?
Mi chiedo, infine: risponderà mai qualcuno, mi spiegherà mai qualcuno il buffo caso? Intanto io duro fatica a nutrire fiducia nella Giustizia in genere. E, alla fine, non ci riesco.
Ulderico Nisticò
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ARCHIVIO
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RISVEGLIO DOPO IL SOGNO DI MEZZA
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NATA SOTTO CATTIVA STELLA
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SIGILLI E BUONA OCCASIONE
NUMERO 62: FROTTOLAI A
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COSA DIREI L’11 LUGLIO AL PD
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NUMERO 57: ATTENTI AL CANE
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SOVERATO ESCLUSA
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LA DEGENERAZIONE DEL TERRITORIO
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RESURREXIT E SOVERATO “VECCHIO”
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RESURREXIT, RISORGIAMO
NUMERO 50:
LODE A RESURREXIT
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NUMERO 47: UN CONVEGNO DI TERRORIZZATI
NUMERO 46: NARRANTE
SENZA NARRATO
NUMERO 45: POVERI PIT!
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NUMERO 43: LODE A TEO SINOPOLI
NUMERO 42: IL CREPUSCOLO DEGLI DEI FORMATO RIDOTTO
NUMERO 41: NATALE A CASA, UN LIBRO IN MANO
NUMERO 40: QUANDO I PROBLEMI SI AFFRONTANO SUL SERIO
NUMERO 39: SENZA UNA
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NUMERO 26: IL PIANO CESARINI
NUMERO 25: CHI CI SALVA DALLE TROMBE
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NUMERO 24: CHI CANTA
PREGA DUE VOLTE
NUMERO 23: ARRIVA L’INVERNO, SOVERATO RITORNA A VIVERE
NUMERO 22: TOLLERANZA CENTO
NUMERO 21: CHI LI HA VISTI?
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NUMERO 19: STRADE SENZA USCITA
NUMERO 18: ADESSO, PENSATE A GOVERNARE
NUMERO 17:
Un’antica usanza per l’Assunta: la “fadda dâ Madonna”
NUMERO 16: ELOGIO DEL
POPOLO BASSO
NUMERO 15: TURISMO E
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NUMERO 14: IL FRATELLO TRADITORE
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CARLO FILANGIERI, PRINCIPE DI SATRIANO E DUCA DI CARDINALE
NUMERO 12:
ME LO CELEBRO PER CONTO MIO
NUMERO 11: NON CE NE POTEVA IMPORTARE DI MENO!
NUMERO 10: LA SCARPA DI APELLE A TEATRO
NUMERO 9: EUTIMO CE
L'HA FATTA
NUMERO 8: SOVERATO IN
GUERRA
NUMERO 7: UN SUCCESSO CULTURALE
NUMERO 6: SUBERATUM
NUMERO 5: SOVERATO, IL LUGLIO CHE NON C’È
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NUMERO 3: UN SERVIZIO CULTURALE
NUMERO 2: TRENTA PER CENTO IN PIÙ
NUMERO 1: LA VERA STORIA DI EUTIMO
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