IL FANTASMA DEL FABBRO

Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò

Numero 67 - Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it

A SETTIMANA

 Non affitto appartamenti, perciò posso parlare in purissima teoria. Del resto è la seicentossantaseesima volta che lo dico e scrivo; ma, avendone avuto diretta prova ieri sera, sono lieto di averlo capito con larghissimo anticipo.

 Le speranze turistiche di Soverato, assai rosee fino agli anni 1980, sono state devastate quando, invece di alberghi, vennero costruiti brutti casamenti, ufficialmente “per venire incontro ad esigenze abitative” che non c’erano affatto; in realtà “pemmu l’affittamu a li bagnanti”, affitto mensile rigorosamente in nero e nella più totale assenza di controlli fiscali e, cosa molto peggiore, di ordine pubblico: la legalizzazione dell’illegalità più sfacciata e alla luce del sole.

 La conseguenza fu che “il turismo cattivo scacciò il turismo buono”, e la degenerazione produsse degenerazione. Poi accadde che il concetto stesso di estate e vacanze mutò, e i proprietari di appartamenti rimasero senza clienti! E chi è il matto che sta un mese intero ad annoiarsi? Oggi si usa una settimana qui, una lì, una al mare, una ai monti, una nelle città d’arte... e noi restiamo ancorati ai nostri cari defunti anni 1960!

 Proprio ieri sera – non invento nemmeno una virgola – sono stato avvicinato, per caso, da due giovani sposi che cercavano, letteralmente, “un appartamento per una sola settimana”. Il motivo è ovvio: si risparmia su servizio e cucina.  Non è dunque teoria di un teorico, come magari sta pensando qualche ignorante con laurea, è quello che la gente effettivamente oggi vuole.

 Soluzione:

1.      Bisogna combattere l’affittanza abusiva, a colpi di controlli di polizia e carabinieri, e di accertamenti fiscali.

2.      Lo scopo è costringere i proprietari ad uscire dalla clandestinità, e affittare in maniera regolare.

3.      Affittare, e solo tramite agenzia, come se gli appartamenti fossero alberghi. Si chiama proprio così, albergo diffuso. Perciò, per tre giorni, una settimana, due, tre, secondo le esigenze; e con tariffe rese pubbliche, e giuste secondo la qua.

4.      Ovviamente, devono finire al rogo gli arredamenti di sedicesima mano, l’acqua che non scorre, il bagno rotto... Chi vuole entrare in questo meccanismo, si deve adeguare per efficienza e decenza della merce che si offre.

 Così, magari, recuperiamo un poco del disastro cinquantennale.

Ulderico Nisticò

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