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Corsivo
È la Stampa, bellezza!
«È
la Stampa, bellezza, la Stampa! E tu non ci puoi fare niente!», diceva Humphrey
Bogart, alias Ed Hutchinson, giornalista, in un vecchio (ma pur sempre attuale)
film; uno dei più significativi in tema di libertà di Stampa. Orbene, quella
pellicola, che se non vado errato dovrebbe risalire ai primi anni Cinquanta, mi
è subito venuta in mente non appena - aprendo a caso un giornale - mi è apparso
sotto gli occhi un articolo a dir poco sorprendente. Sorprendente sì, credo di
aver detto bene! Sorprendente già dall'occhiello, dal titolo e persino dal
catenaccio. Di che si tratta? Udite udite!, di un j'accuse da parte del
presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, contro alcuni
(imprecisati) giornalisti reggini che - a detta del governatore - «piloterebbero
l'Informazione, manipolando le notizie a piacimento». (Non si è capito bene se
nell'ambito della Città dello Stretto o nell'intera regione). Ora, lungi dal
voler assumere una difesa d'ufficio (per motivi puramente corporativi) nei
confronti dei colleghi giornalisti di Reggio, per di più non menzionati, c'è da
dire in tutta franchezza che in questa inedita storia non si è capito granché.
Per un motivo semplicissimo: perché in quell'articolo, superBeppe (mi sia
consentito, per una volta, di chiamarlo amichevolmente così) dice e non dice. O
meglio, non tiene conto della regola aurea del giornalismo, non solo
anglosassone ma direi universale: quella ormai nota a tutti, delle cinque «W».
Per cui, di grazia, Presidente, faccia un po' di chiarezza su questa vicenda!
Non foss'altro che per aiutare il lettore a capire di più. A capire da quale
parte sta il torto (se di torto si può parlare) e da quale parte sta la ragione.
Twitter: @laltracalabria
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