IL FANTASMA DEL FABBRO

Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò

Numero 83 - Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it

NEGOZI APERTI

 Nessuno mi riconoscerà mai il merito... come per la conurbazione, del resto... però sono almeno quindici anni che vado ripetendo essere del tutto sbagliati gli orari dei negozi di Soverato. Finalmente l’hanno capita, ed ecco i negozi aperti una sera di festa. Un passo avanti, coraggio, e arriveremo alla rivoluzione: d’estate, i negozi chiusi negli orari del mare, e aperti nelle ore fresche del passeggio. Già, chi andrà mai a misurarsi un paio di pantaloni alle cinque di pomeriggio? Alle dieci di sera, dopo cena, e dopo troppe noiose vasche di lungomare, magari sì.

 La goccia scava la pietra: a forza di insistere, si ottiene qualcosa. Adesso, un altro passo. Vedete, commercianti cittadini, il corso, i complessini, le vetrine eccetera sono cose importanti, non nego; ma il cliente normale se ne impipa di pizzi e trizzi, e bada al sodo: merce di buona qualità e, insegna san Tommaso d’Aquino, iustum pretium, prezzo non “basso”, bensì giusto, adeguato.

 Occorrerebbe una revisione globale del sistema del commercio in Soverato:
 1. Distribuzione dei negozi anche nelle troppe periferie dormitorio: 167, Panoramica, Trento e Trieste, Cuturella, Soverato Superiore;
 2. Selezione direi naturale degli esercizi, con eliminazione di quelli dozzinali;
 3. Prestazione di servizi e consulenze, non solo vendita.

 Al punto 2, ci sta già pensando la realtà. Parecchie saracinesche si sono abbassate senza rialzarsi più, e troppi cartelli “Affittasi” sono ingrigiti dal tempo. Alla fine, sarà un evento benefico: Soverato può reggere ad un numero di negozi nettamente inferiore all’attuale, purché i superstiti migliorino l’offerta.

 O questo, o rassegnarsi all’assedio dei centri commerciali.

Ulderico Nisticò

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