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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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ANCORA SUL VOLO
Lode a Paolo Perrotta, che espone le sue ragioni con tono civile e argomentazioni articolate (vai all'articolo ... n.d.r.). Lo ringrazio per questo, e lo addito ad esempio a chi scrive con la bile e l’invidiuzza, e non con il cervello. E se quanto egli ci dice su Riace porterà frutti di recupero di centri interni e tradizioni artigianali, e un poco di turismo, ben venga tutto questo. Tuttavia resto perplesso a proposito del Comune di Badolato che, intervenuto anche con denaro, si è visto messo da parte. Sarà stata una scelta del regista, sarà stato un suggerimento, sarà stata la potenza dei luoghi comuni alimentata dalla stampa, ma è andata così, e non è giusto. Quanto al film, o piuttosto docufilm, praticamente un documentario con qualche scena, nemmeno io l’ho visto, e non ci tengo troppo. Non vedo film di registi impegnati e prevedibili fin dal primo fotogramma; e senza tensione drammatica, contrasti, sorpresa... e film ambientati nel Meridione, poi... Ne ho abbastanza della solita Calabria con le casette sbrecciate, i bambini poveri e dai presunti occhi felici, i vaghi richiami alla Magna Grecia e all’ancor più presunta ospitalità (la xeinìa, ospitalità greca, era tutt’altra cosa, un’istituzione... ), il buonismo attribuito gratis al popolo contrapposto al cattivismo dei potenti, insomma le solite frasi fatte dei filmetti e dei temi in classe e dei convegni di professorucci segue cena. Mi è bastato “Ragazzo di Calabria”, quando un campione del mondo di corsa, nato da benestante famiglia, è stato trasformato nel poveraccio analfabeta progenie di pecoraio brutto e violento. E giù premi, invece di fischiate! Se ogni cento piagnistei qualcuno si ricordasse una volta, che so, della cultura calabrese, di quanto rimane del patrimonio archeologico e artistico, delle bellezze naturali... e invece, di tutta la storia calabra, quello che, approssimativamente, corre è: la Magna Grecia, ma non azzardatevi a chiedere qualche notizia precisa; i basiliani, seicento anni di monaci, tutti monaci, manco un peccatore, quei Bizantini; e la fucilazione di Murat, senza troppe informazioni su chi fu mai e perché finì al muro. E poi, sapete che mondo corre? Che ogni mesetto i giornali annunziano l’imminente film calabrese girato in Calabria, ispirato a cose calabresi... e poi passa il mese e l’anno e il secolo, e del film non si vede neanche la copertina. E spero sia solo un errore, e non un giro di soldi! Mi giunge, all’ultimissima ora, una nota decisamente scema, alla Zoilo maniera, con assurdi riferimenti personali, secondo cui io avrei desiderato essere coinvolto con il volo. A parte che è un’illazione del tutto campata in aria, e si simile cose non mi passò mai per la mente manco l’ombra, sono squallide stupidaggini: io non farei mai una cosa buonista e piagnona, ma solo, come faccio, opere virili, forti, trasgressive, originali. Se avessi scritto un testo sull'immigrazione, sarebbe che gli Africani e Curdi restano a casa loro, lavorano e vivono di risorse locali, invece di venire a fare i lavapiatti qua da noi: altro che volo, quello si chiama strisciare! Ulderico Nisticò |
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