Il Fantasma del Fabbro - Programmazione della stagione estiva? No, grazie

A parte le perle e le parle a parole, il turismo estivo soveratese è una cosa che inizia ai primi di agosto, e subito dopo il 20 massimo, via. In quelle due settimane, magari, c’è del chiasso; ma a giugno e luglio, per non sognare anche maggio e settembre, quasi nulla. E parliamo di mare. Tutte le altre forme di turismo – di salute, di riposo, culturale, religioso, agriturismo... – a Soverato non esistono, anzi nemmeno se ne conosce l’esistenza. La prova? Ditemi quanti forestieri sono stati a visitare la Pietà del Gagini, distante km 1,5 dal mare.

E, il mare... i miei vicini di ombrellone, in un notissimo lido, sono tutti, e dico tutti, di Soverato, al massimo di Satriano e Petrizzi. C’è un gruppo di Catanzaro, ma per modo di dire, visto che hanno casa qui da centoventi anni e passa! Siccome i soveratesi andiamo al mare, e, senza essere ricconi, affittiamo un ombrellone per comodità, ecco che i lidi sono pieni. Questo si chiama turismo come quando io, andando a spasso in bici, pensassi di essere al Giro d’Italia!

Il mare? C’è solo quello, alla lettera: spiaggia e acqua. Secondo voi, nel 2010, può interessare seriamente a qualcuno? O non sapete che con due soldi si va alle Maldive, e ci si svaga? Ci andiamo, sì, al mare, ma giusto per scambiare due chiacchiere... Il resto, zero; sport acquatici, escursioni, immersioni: zero! Roba da anni 1950, solo che allora Soverato era all’avanguardia rispetto a mezzo pianeta, ovvero, da Taranto a Reggio c’era solo Soverato. Allora! Poi il pianeta non è rimasto ad aspettare i nostri comodi, e nemmeno la costa ionica.

Dimenticavo... la notte “scendono” dei giovanotti, consumano una birra rigorosamente abusiva, ballicchiano in lidi ad alto volume autoproclamatisi discoteche. Per Bacco, altro che Rimini!

Morale, il turismo non costituisce per Soverato un consistente cespite economico, tranne che per gli affittanti in nero appartamenti degradati e senza alcun controllo di ordine pubblico, il che è grave. La prova? Fino agli anni 1990 c’erano decine di alberghi, tutti diventati ora appartamenti; restano la bellezza di 380, dico 380 posti letto. Quanto nella più scassata località turistica ne conta un alberghetto solo.

Se pensate quale occasione di reddito e lavoro sarebbe un turismo serio, per una città ormai ridotta a campare di sempre più magri stipendi! Ci vorrebbe una programmazione turistica seria, da fare a settembre per giugno: a quasi aprile, è tardi anche per il 2010. E chi dovrebbe farla? No, non il Comune, non è suo compito, bensì di fornire le cosiddette precondizioni di igiene, acqua, ordine... Ma ad organizzare il turismo dovrebbero pensare gli operatori turistici. Lo fanno? Assolutamente no. Il motivo? Che almeno l’80% di loro è operatore dilettante, nei ritagli di tempo, nel mese di ferie. I dilettanti sono dilettanti, e quando scrivono teatro, e quando gestiscono lidi: e si vede. E quando vogliono fingersi opinionisti.

A proposito: chi volesse polemizzare, è pregato di fornire cifre e dati, non chiacchiere dettate da bile. Plumas y palabras, el viento las lleva! Ogni anno, per esempio, chiedo di sapere quali benefici nel breve, medio e lungo termine porti alla città il MGFF, se non altro se qualcuno ha preso una camera: di Soverato, non di Montepaone! Ovviamente, non mi risponde nessuno per l’ovvissima ragione che, benefici, zero! Che vengano ospiti spesati... beh, ogni estate ci sono in giro poco meno di 90 film festival nei posti più ignoti (in Calabria, con scarsa originalità, si chiamano tutti Magna Grecia!), e tutti pagano le vacanze agli stessi mostri sacri in pensione. Se qualche provincialotto, si commuove perché è venuto niente di meno che... asciugategli le lacrime, poverino. Dove sta scritto che se uno si chiama Wenders o Pincopallino non lo posso criticare?

Parliamo di turismo, intanto, che, per Soverato, è una grande occasione mancata. O avete motivi e ragioni per dimostrare che non è così?

Ulderico Nisticò

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