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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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IL MINISTRO CHIMIRRI
Come si legge ne La fede tenace di Ulderico Nisticò, Tonino Fiorita e don Italo Sammarro, verso il 1890 Soverato Marina era giustamente preoccupata di non poter restaurare l’antica chiesetta che era stata di Santa Maria di Poliporto, e per diverse vicende, tra cui essere stata ridotta a caserma dagli invasori di Giuseppe Buonaparte e Gioacchino Murat, era mal ridotta e di fatto inagibile. Il Santissimo Sacramento era devotamente conservato dalla famiglia Alcaro; e i riti si svolgevano in un magazzino. Non si poteva continuare così, però ci volevano molti soldi. Una colletta tra i facoltosi commercianti del tempo diede dei frutti, ma non bastavano; il Comune poteva intervenire solo in parte. Che fare? Beh, scrissero al ministro del Culto, che era l’onorevole Chimirri di Serra San Bruno. Eh, ragazzi: a quei tempi Soverato era piccola, diciamo che la Marina nasceva appena... e invece Serra San Bruno, per quell’epoca, era una città. Perciò Soverato non aveva ministri, deputati e cose del genere, e invece Serra San Bruno sì. Oggi, come sono cambiate, le cose! Serra, a parte che è provincia di Vibo, si è ridotta a sei o settemila anime; Soverato è la Perla dello Ionio, la Rimini del Sud, la Taormina del Nord, la Corfù dell’Ovest e la Capri dell’Est! Volete paragonare Serra con Soverato? Mai! Infatti, Serra San Bruno ha due consiglieri regionali, e Soverato nessuno! Come nel 1890, dobbiamo scrivere a Serra, se abbiamo bisogno di qualcosa: per tutti i gusti, ce n’è uno di maggioranza per chiedere attenzione, e uno di minoranza per chi invece vuole protestare! A Soverato, zero l’uno e l’altro: davvero un bel progresso, Perlini Ionici! Idem per Chiaravalle eccetera. Tali sono i frutti avvelenati di un paese senza socialità e senza politica, dormitorio di passacarte che, se un qualche interesse hanno al mondo a parte lo stipendio, ce l’hanno altrove. Ve lo spiegherò meglio un’altra volta. Ora restiamo in argomento. A Soverato un consigliere regionale serviva come l’aria; e, siccome era certo che mandavamo a casa Loiero, ce ne se serviva uno di Scopelliti. Fermi là, tappiamo subito la bocca plebea di qualche Zoilo: mica per chiedere favori, posti, trucchi vari; proprio per rappresentare le nostre istanze, i nostri legittimi interessi. I quali resteranno taciuti. Uno straccio di consigliere regionale, che ce l’hanno anche i casali più sperduti, a Soverato è negato. Ma no, è Soverato che se lo nega da sola, con una straordinaria capacità di autolesionismo a favore di terzi! Si potrebbe supplire alla carenza con un’azione politica e culturale, attraverso manifestazioni, convegni, giornali, televisioni eccetera. Si potrebbe, ma dubito che lo faremo. Al massimo, chiederanno favoricchi a qualcuno di fuori... A proposito, nel 1890 il ministro Chimirri, di Serra San Bruno, non fece un bel niente per la chiesetta di Soverato! PS: Vedete a che serve studiare la storia locale? Si imparano tante cose! La storia locale, lo dico a beneficio di qualcuno rimasto ai libri di testo imparati a memoria, si chiama microstoria, ed è storia esattamente come le guerre puniche. La storia, secondo Cicerone, è maestra di vita. Ahimè, bufala: la storia, purtroppo, non ha mai insegnato niente a nessuno, perché è una cattiva maestra che ha trovato degli allievi distratti e ciuchi, oppure interessati a tutt’altro! Ulderico Nisticò |
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