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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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TURISTI FORESTIERI
Va bene, va bene, niente nobilissimi Borromeo. Ed ecco che un altro si contenta di un milanese meno blasonato, anzi decisamente plebeo, e lo chiama Brambilla. Ahimè, che scarsezza d’inventiva! Via, se proprio volete dei forestieri, sbizzarritevi, a ruota libera: Umberto Bacicalupo da Torino, Gennaro Russo da Napoli, Giovanna Sassi da Sassuolo, Filippo Lauzzi da Genova, Beatrice Portinari da Firenze, Oronzo Porzio da Foggia, Tiberio Fiorini da Roma, Bepi Trevisani da Venezia... e, perché no, Franz Wolf da Bolzano e Désirée Dupont da Gressoney... Tutti settentrionali e continentali? E perché mai? Gavino Porcu da Sassari e Onofrio La Sala da Agrigento. E qualche straniero straniero, no? Ed ecco Gheorghiu Theodoropulos da Corinto, Jack O’ Connor da Dublino, e Ivan Andreievic Komaroski da ex Stalingrado che adesso si chiama Volgograd. Quanti turisti, e tutti felici di passeggiare niente di meno che sul Lungomare di Soverato! E poi, ragazzi, abbiamo il mare! Oddio, se uno vuole essere pignolo, anche Bangkok ha l’Oceano Indiano, New York ha quello Atlantico, e Macao quello Pacifico... e, per i tipi calorosi, Novgorod vanta quello Artico; e, per la verità, anche Montepaone e Davoli Marina hanno il nostro stesso identico mare. Eh, ma noi abbiamo la gente cordiale... e sì, perché invece a Rimini prendono a pedate i turisti, e a Taormina e Rapallo li apostrofano con parolacce... Alle solite, siamo alle solite: giugno, luglio, settembre e altri nove mesi, il più tranquillo vuoto; ad agosto, quindici giorni di chiasso; e tutto questo gli inventori di Borromei lo spacciano per turismo! Ma, direte voi, perché te la pigli con questi poveri sogni, e non lasci che ognuno si culli nelle sue illusioni? Ma perché ci sono quelli che quando leggono qualcosa ci credono, e, mentre la baracca crolla, pensano seriamente di essere nella Perla dello Ionio. A proposito, era un lido di Soverato che prese il nome da un lido di Crotone; e Perla dello Ionio chiamano pure Trebisacce. Ma, dite sempre noi, non vedi quanti stabilimenti balneari? Li vedo, li vedo, e ho un ombrellone anch’io; e amici in parecchi altri stabilimenti, e ogni tanto li vado a trovare. Amici di Novgorod, di Agrigento, di Gressoney, di Venezia eccetera? Ma no, tutti, rigorosamente tutti, di Soverato... massimo massimo di Satriano. Quelli di Chiaravalle e Cardinale... beh, quelli si sa che preferiscono la spiaggia libera, con vivande e acqua al seguito! Che se ne fanno dei turisti, i lidi, se ci siamo noi di Soverato? E ci contentiamo, per quel poco che andiamo al mare a passare il tempo, mica vogliamo animazione, sport acquatici, pesca, escursioni, spettacoli... Mica siamo il nobile Carlo Borromeo d’Adda con parenti porporati, noi: povera gente siamo, e povera gente, tempo, moriremo. Il tragico è che a qualcuno piace. Ulderico Nisticò |
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